16 Maggio 2025

Entro la fine di giugno la Mezzaluna di Staccioli tornerà davanti al Pecci

Rimossa durante i lavori di ampliamento del museo sarà ricollocata in una posizione rinnovata, a pochi metri dal sito originario.

La Mezzaluna di Staccioli  entro la fine di giugno tornerà al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci. In contemporanea con il restauro dell’opera, è stato avviato già a partire dalla fine di aprile il cantiere per il ricollocamento di Prato 88, la scultura monumentale che Mauro Staccioli realizzò appositamente nel 1988. L’opera fu donata da Elda Franchi Pecci in ricordo del marito, il cav. Enrico Pecci, in occasione dell’inaugurazione del museo.
L’intervento segna un momento simbolico e identitario per la città e per il Centro Pecci, che ritrova uno dei suoi emblemi visivi più amati, temporaneamente assente dal paesaggio urbano per quasi un decennio.

L’opera – una struttura metallica rivestita in cemento, saldamente ancorata a un plinto interrato – era stata rimossa durante i lavori di ampliamento del museo conclusi nel 2016 su progetto dell’architetto olandese Maurice Nio. Oggi viene ricollocata in una posizione rinnovata, a pochi metri dal sito originario, per rispondere alle attuali normative di sicurezza e alle trasformazioni urbanistiche dell’area, mantenendo però la sua funzione di “presenza che accoglie e saluta” chi attraversa Viale della Repubblica.

Il nuovo orientamento – in diagonale rispetto all’ingresso del museo – è stato definito attraverso un accurato lavoro congiunto tra il Centro Pecci e l’Archivio Mauro Staccioli, nel pieno rispetto delle intenzioni dell’artista e del contesto architettonico attuale. Il progetto è stato reso possibile grazie alla sinergia tra il Comune di Prato e la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato. Il Comune di Prato ha stanziato 220mila euro per i lavori di restauro e riposizionamento dell’opera mentre la Fondazione Cassa di Risparmio 19mila euro per la progettazione. I lavori si concluderanno entro la fine di giugno 2025.

“Siamo la città del contemporaneo e Prato 88 è emblema di questa vocazione – ha detto la sindaca di Prato Ilaria Bugetti – La ricollocazione dell’opera è dunque un gesto simbolico e concreto al tempo stesso: restituiamo alla città una delle sue immagini più riconoscibili, segno di come l’arte pubblica possa diventare parte dell’identità collettiva. È un’operazione resa possibile grazie alla collaborazione tra istituzioni pubbliche che testimonia l’importanza della cultura come bene condiviso. Ringrazio i miei uffici e tutti coloro che hanno lavorato a questa bella operazione di recupero con passione, delicatezza e un pizzico di innovazione sui materiali per garantire maggiore durevolezza dell’integrità dell’opera”.

“Con il ritorno dell’opera di Mauro Staccioli davanti al Centro Pecci si chiude un cerchio aperto nel 2016. Abbiamo lavorato in dialogo con l’Archivio Staccioli per individuare un posizionamento che rispettasse l’intenzione originaria dell’artista, pur tenendo conto delle trasformazioni del contesto. L’opera tornerà a essere un importante punto di riferimento visivo ed emotivo per la città” ha aggiunto il direttore del Pecci Stefano Collicelli Cagol.

“Per Prato 88, un’opera in cui la città si è sempre identificata, comincia una storia nuova.   E nel suo risorgere dall’ oblio vi è il segnale potente della volontà di rinascita della nostra comunità, pronta alla sfida dei tempi. Ma anche la testimonianza della capacità generatrice e rigeneratrice dell’arte e direi della cultura in generale. Un progetto che ben si collega al Festival Seminare Idee che tutti insieme promuoviamo dal 6 all’8 giugno e che si propone – facendo perno sul tema del coraggio – di sfidare positivamente un tempo complesso e immaginare il futuro”, mette in evidenza Diana Toccafondi, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato

A suggellare questo ripristino, il Centro Pecci lancia il proprio nuovo sito web e la nuova immagine coordinata, parte di un più ampio percorso di rinnovamento dell’identità visiva e digitale dell’istituzione.