L'ex capogruppo della lista "Questa è Prato" pone il tema del civismo nel partito: "Il Pd ha mostrato scarso interesse per il civismo di coalizione e la sua trainante forza elettorale, quasi a volerla nascondere".
“Quale ruolo avrà il civismo nella coalizione delle elezioni 2026? Il PD limiterà il partitismo di posizione per includere forze laiche e senza tessera nell’eventuale governo cittadino? Il celebrato campo largo si è trasformato in un esclusivo binomio PD/5 Stelle, con noi civici ed AVS sostanzialmente spettatori ed una giunta blindata dal PD schleiniano secondo accordi di corrente e posizione, con neoassessori senza alcuna esperienza amministrativa e con tanti dubbi sul piano delle deleghe”.
Le domande e la riflessione arrivano dall’ex capogruppo in consiglio comunale della lista civica “Questa è Prato” Enrico Romei, lista che faceva parte della coalizione di maggioranza a sostegno di Ilaria Bugetti. Romei aveva fatto parte della maggioranza anche durante il secondo mandato di Biffoni, eletto anche in quell’occasione in una lista civica. La riflessione arriva il giorno dopo la direzione provinciale del Pd, dove non sono mancati momenti di discussione.
“Nella passata esperienza l’ombrello di Matteo Biffoni ed una giunta forte e autorevole mi hanno sempre fatto sentire parte di una squadra, dove idee e professionalità sono state ascoltate ed accolte indipendentemente dall’appartenenza politica, scenario ben diverso da quello appena trascorso dove il PD ha mostrato scarso interesse per il civismo di coalizione e la sua trainante forza elettorale (11 punti percentuali), quasi a volerla nascondere – continua Romei – Ritengo che la forza cittadina di un partito risieda nel proporre figure autorevoli sul piano amministrativo, capaci di ispirare gli elettori con una visione di città comprensibile ma al contempo di rispondere ai problemi che giornalmente i cittadini affrontano sul proprio marciapiede. Dare adesso l’idea di un PD che parla solo a sé stesso, e che continua ad agire secondo logiche di correntismo partitico è per me un errore strategico, incomprensibile per gli elettori che sempre più votano candidati e coalizione per autorevolezza e progetto amministrativo anzichè per appartenenza politica, e che oggi giustamente sono disorientati e amareggiati. Solo una seria autocritica ed un progetto autorevole che fonda ispirazione politica ad efficiente amministrazione – prosegue Romei – potrà permettere al centrosinistra (e al PD stesso) di recuperare credibilità in vista delle elezioni di primavera 2026”.
Infine la domanda al segretario provinciale Biagioni: “Quale futuro per noi civici accanto al PD, utili idioti o apprezzata e valorizzata competenza politica?”.