30 Agosto 2025

Lettere anonime contro il candidato FDI Tommaso Cocci. Sporta denuncia alla Digos

Nelle missive minacce, foto hard che lo ritraggono e accuse. Cocci: "Mesi di minacce e fandonie. Non mi faccio intimidire, hanno sbagliato bersaglio"

Lettere anonime contro Tommaso Cocci, avvocato, già capogruppo di Fratelli d’Italia a Prato e candidato consigliere alle elezioni regionali in Toscana del 12 e 13 ottobre. Nelle missive, che sono state recapitate anche ad altri esponenti del partito, compaiono foto hard che lo ritraggono e accuse nei suoi confronti: presunto uso di droghe e partecipazione a orge gay, appartenenza alla massoneria. Una vicenda che scuote Fratelli d’Italia, in piena campagna elettorale per le regionali.
Secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano, che per primo ha lavorato al caso, Cocci avrebbe detto di essere stato vittima di un tranello online. La prima lettera anonima Cocci l’ha ricevuta ad inizio anno. In seguito ne è arrivata un’altra, stavolta con tanto di minacce e ricatti, con l’intento di farlo desistere dal fare politica e di danneggiare la sua immagine. Da qui la decisione, lo scorso mese di aprile, di denunciare l’accaduto alla Digos che sta indagando sulla vicenda.
Quanto alla sua appartenenza alla massoneria, Cocci – come riportato ancora dal Fatto Quotidiano – avrebbe detto di averne fatto parte e di essere stato segretario della Loggia del Sagittario (la stessa di Riccardo Matteini Bresci, coinvolto nell’inchiesta per corruzione assieme all’ex sindaca Ilaria Bugetti), ma di essersi poi auto sospeso volontariamente.

In serata Cocci ha pubblicato sul suo profilo Instagram un video per spiegare l’accaduto, corredato da un testo che vi riportiamo.

“Oggi è stato reso pubblico: sono stato per mesi oggetto di minacce, lettere anonime e tentativi di screditarmi dal momento in cui è stato chiaro che avrei messo a disposizione il mio impegno per la prossima tornata elettorale. Mi hanno scritto che se mi fossi candidato mi avrebbero “distrutto la vita”. Ma io amo Prato e la politica e – chiunque sia stato, la Procura lo accerterà – non smetterò di impegnarmi. Non vi nascondo che non è stato facile affrontare questi attacchi vigliacchi. Quelle accuse sono fandonie, e una cosa voglio dirla chiara: non mi faccio intimidire. Ho scelto di mettermi in gioco perché credo che Prato meriti uomini e una politica diversa, fatta di coraggio. Chi pensa di fermarmi usando la paura ha sbagliato bersaglio. Continuerò il mio impegno con ancora più determinazione e invito chiunque sia vittima di queste bassezze a non abbattersi, ma a denunciare sempre, come ho fatto io fin da subito. Perché non è stato semplice: sono stati mesi di dolore, prostrazione e sofferenza psicologica. Ma sereno nella mia coscienza mi sono recato mesi fa alle autorità competenti e ho fatto denuncia. Sono certo che la verità emergerà in tutta la sua potenza”.

LE REAZIONI

La vicenda ha suscitato le prime reazioni politiche. Il segretario provinciale del PD, Marco Biagioni, invita Cocci e la deputata di FDI Chiara La Porta a fare immediata chiarezza sui rapporti con la massoneria. “La massoneria, come ho detto all’indomani dell’inchiesta della Procura di Firenze, è incompatibile con l’impegno politico amministrativo. Chi ricopre ruoli nelle istituzioni deve avere come unico riferimento il mandato popolare e la massima trasparenza verso i cittadini. Non possono esistere fedeltà parallele o appartenenze riservate quando si è chiamati a servire la comunità” così Biagioni. “Dopo mesi di campagne d’odio contro il PD, portate avanti proprio da La Porta e Cocci, adesso scopriamo che l’ex capogruppo di FdI in consiglio comunale e attuale candidato alle regionali ha ricoperto ruoli di primo piano nella loggia attenzionata dalla Procura” aggiunge Biagioni, che “su tutte le altre questioni, che fino a prova contraria attengono alla sfera privata e personale di Tommaso Cocci” non intende dire una sola parola “perché credo che si sia di fronte a un ignobile caso di ricatto e di revenge porn” conclude Biagioni.