L'opera deve rispettare i tempi del Pnrr: il termine del cantiere è fissato al 31 gennaio 2026
Restano 175 giorni per costruire la piscina olimpionica di Iolo e ancora non sono iniziati i lavori, dopo che l’area è stata consegnata all’appaltatore oltre un anno fa, il 5 giugno 2024, a seguito di gara aggiudicata nel maggio 2023. L’11 settembre 2024 hanno preso avvio le indagini belliche, archeologiche e geologiche. L’opera prevede un investimento di 16 milioni di euro, di cui 6,5 milioni da fondi Pnrr e 9,5 milioni a carico del Comune di Prato, che ha acceso un mutuo con il Credito sportivo. Il termine dei lavori è stabilito dagli obblighi del Pnrr e nel contratto di appalto al 31 gennaio 2026. La giunta Bugetti, prima delle dimissioni della sindaca, aveva assicurato che la durata dei lavori era stimata in pochi mesi grazie all’utilizzo di strutture prefabbricate.
A lanciare l’allarme sullo stato di avanzamento dello stadio del nuoto è adesso l’ex consigliere comunale di Fratelli d’Italia Tommaso Cocci che interviene tre mesi dopo la richiesta di accesso agli atti formulata agli uffici comunali.
“Doveva essere il fiore all’occhiello dello sport pratese: una piscina olimpionica coperta da 50 metri, con tribune, servizi e tecnologie in grado di ospitare eventi nazionali e internazionali. Annunciata nel 2022 dall’allora sindaco Matteo Biffoni e rilanciata dalla sua successora Ilaria Bugetti come simbolo di rinascita cittadina, oggi – agosto 2025 – resta soltanto un progetto sulla carta”.
“La verità – dichiara Tommaso Cocci – è che siamo ancora alla fase istruttoria. Non solo i lavori non sono mai iniziati, ma i pratesi stanno già pagando le rate di un mutuo da oltre 9 milioni di euro. Biffoni e Bugetti hanno presentato quest’opera come orgoglio cittadino, ma oggi non c’è nemmeno un ponteggio. E se non si farà, chi rimborserà i cittadini per milioni già spesi in studi, progettazioni e consulenze?”
Non va meglio alla piscina comunale di via Roma, aperta con forti limitazioni: l’accesso al pubblico è contingentato, la vasca da 50 metri non è disponibile alla balneazione, ma riservata alle società agonistiche; la vasca dei bambini dopo 3 anni e mezzo di lavori non è stata ancora completata con conseguente chiusura di buona parte del parco.
“La struttura mostra il peso degli anni e criticità diffuse che richiederebbero una riqualificazione vera, non interventi tampone – afferma Cocci – Risultato: la “soluzione ponte” non ha mai restituito piena funzionalità all’impianto, lasciando Prato con spazi acqua ancora insufficienti. Dopo dieci anni di “liste dello Sport”, sbandierate prima a sostegno di Biffoni e poi dell’ex sindaca Bugetti, il mondo natatorio pratese è fermo: nessun impianto nuovo, progetti bloccati, promesse evaporate.
Un danno per atleti e società sportive. Prato vanta atleti di caratura nazionale e internazionale e società che portano in alto il nome della città: senza impianti moderni e funzionanti si compromettono risultati, preparazione e opportunità. Il tempo stringe: i fondi PNRR impongono di concludere e certificare i lavori entro il 31 marzo 2026; restano circa 235 giorni per realizzare un’opera che non è nemmeno iniziata. Con tempi così compressi, il rispetto della scadenza appare, nella migliore delle ipotesi, remoto”.