La manifestazione del Sudd Cobas contro lo sfruttamento
Il sindaco di Montemurlo ha convocato ad un tavolo istituzionale alcuni dei committenti della stireria L'Alba.
Risalire la filiera dalle aziende dove avviene lo sfruttamento, passando per i committenti e arrivando fino ai brand della moda per difendere i diritti dei lavoratori. E’ questo lo scopo della battaglia che sta portando avanti il Sudd Cobas, tornata prepotentemente al centro dell’attenzione dopo l’aggressione subita da un operaio in sciopero davanti alla stireria L’Alba. Il sindacato sta cercando di coinvolgere i committenti dell’azienda, invitandoli ad un tavolo, per tutelare le garanzie dei lavoratori che stanno scioperando. Dei tre committenti sicuri individuati al momento solo uno ha dato la propria disponibilità al dialogo.
Il sindacato è intenzionato a scalare le fasi della filiera per arrivare fino ai brand della moda e si è detto disposto a fare picchetti anche di fronte ai negozi dei brand se non arriveranno risposte.
Sabato 20 settembre alle 15 è in programma una manifestazione sul tema dei diritti dei lavoratori che partirà da Porta al Serraglio e si concluderà sotto la sede di Confindustria.
Intanto il presidente della Provincia di Prato e sindaco di Montemurlo, Simone Calamai, ha convocato i committenti dell’azienda L’Alba e tutti coloro che a vario titolo sono coinvolti nella vertenza per trovare una soluzione rapida e positiva che possa garantire il diritto al lavoro degli operai. A seguito della situazione che si è creata martedì scorso dopo l’aggressione ai lavoratori in sciopero di via delle Lame a Prato, Calamai aveva garantito agli operai del picchetto il suo personale impegno per una conclusione favorevole della vicenda e il pieno reintegro in azienda dei lavoratori, che hanno ottenuto un regolare contratto dopo lunghi mesi di lotte sindacali.
« Dopo un confronto con il sindacato, ho contattato alcuni dei committenti della ditta L’Alba, di cui sono stato informato, ed ho trovato la disponibilità a partecipare la prossima settimana ad un tavolo di confronto con tutti i soggetti coinvolti a vario titolo in questa vicenda – spiega Simone Calamai- Non si tratta di una riunione sindacale – non rientra tra le mie competenze – ma di un incontro promosso da un’istituzione che vuol provare a mettere ad uno stesso tavolo una serie di soggetti che credono in una filiera sana e in un lavoro rispettoso dei diritti delle persone e della legalità. Un tavolo positivo di soggetti che vogliono un distretto e una filiera sana».
Per Calamai il messaggio è chiaro: chi parteciperà al tavolo esprime chiaramente la propria volontà di far funzionare le cose, di dire no ad ogni tipo di sfruttamento, ricatto e violenza contro i lavoratori. « Il distretto tessile pratese è eccellenza, è impegno nella tutela delle persone e dell’ambiente. Non posso accettare che il nostro distretto sia dipinto come terra dell’illegalità, perché così non è. Stamattina ho parlato con alcune delle ditte committenti dell’azienda L’Alba ed ho trovato la volontà di collaborare ad una positiva soluzione della vicenda nel rispetto dei diritti contrattuali dei lavoratori e a dimostrare la piena volontà delle ditte sane del distretto a lavorare per evitare che certe situazioni possano ripresentarsi ».