Negli ultimi 7 anni l’alto ufficiale ha diretto il Nucleo investigativo del Comando provinciale Carabinieri di Prato
Dopo oltre 40 anni, il colonnello Enrico Vellucci lascia il servizio attivo per raggiunti limiti d’età. Negli ultimi 7 anni, l’alto ufficiale ha diretto il Nucleo investigativo del Comando provinciale Carabinieri di Prato.
Il colonnello Vellucci si è arruolato nell’Arma nel 1985 frequentando il corso biennale per vicebrigadiere presso l’allora Scuola sottufficiali, al termine del quale è stato assegnato alla Stazione di Viareggio. Ha poi prestato servizio presso la stazione di Lido di Camaiore e dal 1994 al 2002 al Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Gaeta (LT). Nel 2002 ha frequentato la Scuola ufficiali di Roma, dopo aver superato il concorso per sottotenente, venendo poi trasferito alla guida del Nucleo operativo e radiomobile di Montepulciano fino al 2007, anno in cui è stato chiamato ad inaugurare e dirigere la neo istituita Tenenza di Montemurlo, ove gli è stata poi conferita la cittadinanza onoraria. Dal 2010 al 2018 ha comandato la Compagnia di Montecatini Terme (PT) per poi essere chiamato a dirigere il Nucleo investigativo di Prato, dove ha trascorso gli ultimi 7 anni, certamente molto intensi.
Nel corso della carriera, svolta esclusivamente in ambito territoriale, il colonnello Vellucci ha partecipato e diretto importanti indagini, in coordinamento con l’autorità giudiziaria, con la quale ha sempre cercato un confronto costruttivo, ottenendo brillanti risultati. A Prato sono numerose le operazioni di servizio che ha coordinato: dal traffico di sostanze stupefacenti, con sequestri record, a indagini connesse a sequestri di persona e omicidi.
Negli anni ha ricevuto varie onorificenze ed encomi per la dedizione e l’alto senso del dovere.
“Spero di aver espletato al meglio la mia missione, in cui ho sempre cercato di mettere il massimo impegno”. Queste le parole del colonnello Vellucci durante il saluto di commiato. Ha poi ringraziato la propria scala gerarchica per il costante sostegno ricevuto negli anni, tutti i suoi collaboratori per l’apporto fornitogli nel tempo, che gli hanno permesso di ottenere ragguardevoli risultati operativi, nonché l’autorità giudiziaria per la preziosa collaborazione e l’attività d’indirizzo.