Episodio inaccettabile, piena condanna e solidarietà agli operai: queste le parole usate dai numeroi esponenti della politica e non che sono intervenuti in seguito all'aggressione
E’ unanime la condanna per l’aggressione subita da alcuni operai della stireria L’Alba di Montemulo durante lo sciopero con presidio davanti allo stabilimento di via delle Lame al confine tra Prato e Montemurlo.
“Mi sento di esprimere la vicinanza ai lavoratori della ditta di Montemurlo, oggetto di una ingiustificabile violenza. L’ennesimo gravissimo atto che si è consumato proprio oggi nella zona industriale di Montemurlo è il segnale definitivo che ci invita a non voltarci dall’altra parte” così il vescovo di Pistoia, Mons. Fausto Tardelli (Montemurlo fa parte della Diocesi di Pistoia, ndr). “I diritti dei lavoratori, e in special modo quello di sciopero, vanno tutelati e difesi e sono da condannare tutte quelle azioni volte a intimidire o a zittire un legittimo dissenso di chi lavora. Il moltiplicarsi di questi fatti preoccupa e indigna, a maggior ragione quando i protagonisti della vicenda, come in questo caso, sembrerebbero essere aziende che lavorano per grandi marchi internazionali, che fanno della condotta etica e dell’attenzione ai diritti dei lavoratori nell’intero arco delle catene di fornitura e nelle filiere, un tratto distintivo” aggiunge Tardelli, secondo il quale “tutta la classe politica Toscana dovrebbe prendere seriamente in esame il problema della evidente crisi del comparto industriale, sia pratese che più in generale toscano, che sta sfociando, come in questo caso, anche in episodi di illegalità, sfruttamento e lavoro povero, a danno in prima battuta dei lavoratori e di tutta la comunità”.
Il sindaco del Comune di Montemurlo, Simone Calamai, anche nella sua veste di presidente della Provincia di Prato, oggi pomeriggio si è recato al presidio di via delle Lame per esprimere vicinanza e solidarietà ai lavoratori che stamattina hanno subito un’aggressione. Presente anche il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. “Ho voluto incontrare i lavoratori per portare loro, in prima persona, la mia personale solidarietà e delle amministrazioni che rappresento, il Comune di Montemurlo e la Provincia di Prato – ha detto Calamai ai lavoratori –. La violenza è sempre inaccettabile e tutti i comportamenti che non siano rispettosi del lavoro e dei diritti delle persone sono da condannare e da perseguire con forza. L’aggressione di stamattina è stato un episodio bruttissimo che noi, in alcun modo, non possiamo tollerare sul territorio. Oltre a quella che è la vertenza sindacale in corso, anche noi cercheremo, di nostra iniziativa, di chiarire alcuni degli aspetti della vicenda a partire dai rapporti tra questa azienda e alcuni suoi committenti. Faremo tutto il possibile per dare sostegno alla lotta di questi lavoratori, che non chiedono nient’altro che il rispetto del contratto di lavoro, ottenuto dopo una dura lotta sindacale, e il mantenimento del loro posto di lavoro. Chiediamo il rispetto dei diritti e dei contratti di lavoro”.
Dal mondo dela politica interviene anche il parlamentare del PD, Marco Furfaro, che esprime “piena solidarietà ai lavoratori e al sindacato che li sostiene. È inaccettabile che nel 2025 in Italia chi sciopera per i propri diritti venga preso a botte – afferma Furfaro -. Non può esistere che il Made in Italy si regga sulla precarietà, sugli appalti senza regole e sulla violenza contro chi lavora. Chiediamo chiarezza immediata, individuazione delle responsabilità e controlli rigorosi. Anche e soprattutto a tutela di chi ogni giorno lavoro rispettando le regole e la dignità delle persone. Il distretto di Prato è un simbolo di lavoro e dignità, non un far west dove chi protesta viene picchiato. Lo Stato deve esserci, con regole, legalità e rispetto delle persone. Senza diritti il Made in Italy perde non solo credibilità, ma anche la sua anima. Nessuno si sottragga a questa battaglia per la legalità”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario provinciale del PD pratese, Marco Biagioni. “È inaccettabile che nel 2025 si ripetano episodi di violenza contro chi esercita legittimamente il diritto di sciopero. A Montemurlo i lavoratori rivendicavano semplicemente condizioni di lavoro dignitose: otto ore al giorno, ferie regolari, malattia e permessi. Diritti elementari che in un Paese civile dovrebbero essere garantiti a tutti. La mia piena solidarietà va agli operai aggrediti e ai SuddCobas. Siamo di fronte a un episodio inaccettabile che necessita di una risposta a fianco di chi è sfruttato e ha il coraggio di lottare. Come Partito Democratico questa sera saremo presenti all’assemblea. Prato non può essere il luogo dove chi protesta viene aggredito”.
“Assolutamente inaccettabile che si aggrediscano lavoratori in lotta per i loro diritti” si esprime così il segretario generale della Cgil Prato Pistoia Daniele Gioffredi sui fatti accaduti a Montemurlo. “E’ soprattutto intollerabile – prosegue Gioffredi – che continuino nel distretto tessile azioni violente contro lavoratori che hanno il solo torto di reclamare condizioni di lavoro dignitose, di protestare contro forme odiose di sfruttamento, di rivendicare giusti compensi, di chiedere orari di lavoro rispettosi delle persone. Sono situazioni – continua il segretario generale Cgil Prato Pistoia – che troppo spesso si manifestano frequentemente nel distretto tessile. Anche di recente ci sono state cause e denunce da parte della Cgil, grazie a lavoratori che avevano trovato il coraggio di rendere noti stati produttivi che non possono essere in alcun modo giustificati. Una piaga, quella dello sfruttamento, da debellare, che richiede l’impegno di tutto il sistema socio-economico pratese. Precarietà e sfruttamento non possono far parte della nostra civiltà economica, come invece avviene ormai non poche volte a Prato, e nel nostro Paese. Il diritto dei lavoratori a lottare per affermare le loro giuste ragioni deve essere preservato in tutti i modi. Come Cgil Prato Pistoia siamo a fianco dei lavoratori aggrediti. E’ necessario intervenire su tutta la filiera produttiva per evitare che si scarichino sui soggetti più deboli i costi sociali della concorrenza al ribasso. L’illegalità deve essere contrastata in tutte le sue forme. E’ una responsabilità che impegna tutti, dalle istituzioni, agli organi che hanno il compito di far rispettare le leggi, alle forze sociali”.
L’ex assessore alla sicurezza Aldo Milone di Prato Libera e Sicura rivendica di aver combattuto per anni, soprattutto quando ricopriva la carica di assessore alla Polizia Municipale e alla sicurezza durante la giunta Cenni, lo sfruttamento dei lavoratori da parte di aziende cinesi. “Non ho mai tollerato questo grave fenomeno. Tra l’altro richiamavo l’ attenzione della sinistra, in particolar modo del Pd, e dei sindacati su quanto avveniva nelle aziende cinesi ricevendo soltanto un silenzio assordante. In più occasioni anche essere etichettato come “razzista”. Sono delle violenze che condanno con fermezza. E lo dice uno che ha combattuto in prima persona questo fenomeno mentre sindacati e partiti di sinistra facevano finta di non vedere o non voler vedere” conclude Milone.
Anche i candidati alle regionali del M5S Bartalini, Maioriello, Ponzecchi e De Simone si sono recati oggi sul posto per portare solidarietà e sostegno ai lavoratori in presidio davanti ai cancelli della ditta e dichiarano: “È l’ennesimo esempio delle tensioni che si sviluppano ai margini di un settore, quello tessile, che negli ultimi anni ha visto il dilagare di episodi di sfruttamento della manodopera e illegalità diffusa. Massima solidarietà quindi, ai lavoratori che stanno manifestando per la difesa del posto di lavoro.”
Piena solidarietà ai lavoratori aggrediti anche da parte di Marco Chiti, Rosa Barnaba, Eva Santini e Fabio Lupetti, candidati di Potere al Popolo per Toscana Rossa. “Riteniamo inaccettabile la narrazione portata avanti dalle forze politiche di governo della città, secondo cui sfruttamento e violenza sarebbero caratteristiche esclusive del cosiddetto “distretto parallelo” cinese, mentre gli imprenditori locali opererebbero in maniera virtuosa e regolare. La realtà dimostra l’esatto contrario: le condizioni di sfruttamento e di lavoro inumane colpiscono tanto i lavoratori migranti nelle aziende a conduzione cinese quanto gli operai italiani impiegati in imprese italianissime” affermano in una nota.
“Quello che è accaduto a Montemurlo è grave e inaccettabile. Operai in sciopero, che esercitavano un loro diritto, sono stati aggrediti davanti ai cancelli dell’azienda: un episodio che non appartiene a una terra come la Toscana, che è e resterà una terra di diritti, lavoro e dignità: Su questo non faremo mai passi indietro”. Così in una nota Eugenio Giani, governatore toscano candidato presidente alle prossime regionali, sull’aggressione subita dai lavoratori in sciopero, con presidio davanti a una ditta a Montemurlo. “Il diritto di sciopero è sancito dalla Costituzione e nessuno può pensare di zittire i lavoratori con la violenza – ha detto ancora Giani -. Come presidente della Regione Toscana esprimo la mia vicinanza ai lavoratori colpiti e condanno con fermezza quanto accaduto. Chiedo che si faccia piena chiarezza, perché chi si rende responsabile di simili atti deve risponderne davanti alla legge”.
Sinistra Unita Val di Bisenzio esprime la propria condanna per l’aggressione avvenuta davanti allo stabilimento Alba Srl di Montemurlo. “E’ inaccettabile che chi rivendica dignità e giustizia venga aggredito fisicamente, in un contesto che svela il lato oscuro del sistema di appalti e subappalti del Made in Italy. Sinistra Unita Val di Bisenzio si schiera al fianco dei lavoratori aggrediti, al Sindacato Suss Cobas, e a tutte le realtà che lottano per i diritti, la sicurezza e la giustizia sociale. Facciamo appello a tutte le forze sane della società civile, ai movimenti, alle associazioni, ai cittadini e alle istituzioni democratiche affinché si mobilitino con forza e determinazione. Prato e la sua provincia devono essere terre di lavoro, non di sopraffazione. La violenza contro chi sciopera è un attacco alla democrazia ed alla dignità di tutti. Non resteremo in silenzio, né ora né mai”.
Anche la Cellula “G. Stalin” di Prato del Pmli esprime solidarietà e sostegno ai lavoratori aggrediti. “Siamo al fianco dei lavoratori in lotta contro lo sfruttamento capitalista che la fa da padrone in tutto il distretto industriale pratese; lottiamo uniti contro le bestiali condizioni di lavoro imposte dai padroni, in difesa dei diritti e delle tutele sindacali”.
Sulla vicenda sono intervenuti anche i gruppi Consiliari, Pd, Amare Montemurlo e Avs, del Comune di Montemurlo, che esprimono la più ferma condanna per i gravi episodi di violenza avvenutidavanti all’azienda Alba srl. “Colpire dei lavoratori che, in maniera pacifica, stavano chiedendo rispetto e dignità non è solo inaccettabile, è un’offesa ai valori su cui si fonda la nostra comunità. Montemurlo è conosciuta ovunque per la qualità e per la forza delle sue imprese manifatturiere. È grazie a queste aziende, costruite sul sacrificio e sull’impegno quotidiano, che il nostro territorio è cresciuto. Per questo non possiamo permettere che la nostra storia venga macchiata da episodi di violenza che nulla hanno a che fare con la tradizione di lavoro e di serietà che ci contraddistingue. Come gruppi consiliari ribadiamo con forza che il futuro del nostro distretto si deve basare solo su lavoro regolare, rispetto delle persone e legalità. Non ci può essere crescita senza diritti, né sviluppo senza giustizia”.