Minacce di morte a Taiti, nei guai docente del Copernico. Mazzetti interroga il ministero
La deputata di Forza Italia attacca il Pd per il "clima di odio" alimentato "contro la massoneria e i massoni"
Minacce di morte sui social rivolte a Massimo Taiti, in calce ad un post – rilanciato da un altro utente di Facebook – in cui lo stesso Taiti aveva rivendicato l’appartenenza alla massoneria. “Speriamo che ti ammazzino. Lo faccio io appena ti trovo”, il testo minatorio apparso sulla bacheca di un docente del liceo Copernico, che in questo inizio di anno scolastico non è in servizio. A riportare la notizia è la deputata di Forza Italia Erica Mazzetti, che ha presentato un’interrogazione al Ministero dell’Istruzione “per vederci chiaro sulla vicenda, auspicando che chi ha il potere intervenga, in tempo, e prevenga”.
Nei giorni in cui a livello nazionale – sulla scorta dell’omicidio negli Stati Uniti dell’attivista repubblicano Kirk, monta la polemica fra gli schieramenti sugli effetti del linguaggio d’odio in politica – Mazzetti riconduce il commento del docente del Copernico a quello che definisce un “clima infame e di odio creato dal Partito Democratico contro le le alte cariche della Repubblica, a partire dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani, vittima più volte di minacce – scrive Mazzetti – “e nella città di Prato contro la Massoneria e i massoni”.
Secondo Mazzetti “il PD cerca di far dimenticare il commissariamento della città per un’accusa di corruzione, scaricando le colpe su altri capri espiatori”. “Purtroppo – aggiunge la parlamentare di Forza Italia – chi semina odio, per ignoranza e bieco tornaconto politico, non tiene conto delle conseguenze”.
Da parte sua, il destinatario delle minacce, Massimo Taiti, si dice amareggiato: “Anche se queste cose non succedono solo a Prato, la città continua ad offrire il peggio di sé – dice Taiti -. Visto il clamore assunto dalla vicenda, sarò costretto a fare querela, anche se all’inizio non volevo attribuire troppo peso alla cosa. Certo che un insegnante del Copernico si esprima in questi termini – continua Taiti – è sintomo di grande intolleranza”.