Il tentativo da parte di una donna in visita ad un familiare recluso in alta sicurezza: sequestrati 15 grammi di hashish
Nella giornata di ieri, la polizia penitenziaria di Prato ha intercettato l’ennesimo tentativo di introduzione di sostanza stupefacente all’interno delle mura carcerarie. La droga era occultata adosso ad un familiare di un detenuto appartenente al circuito alta sicurezza. Il comportamento della donna, recatasi in visita ad un proprio congiunto, ha insospettito il personale di polizia, che ha approfondito i controlli scoprendo che la stessa occultava nei propri indumenti circa 15 grammi di hashish.
La segreteria provinciale della UIL Polizia Penitenziaria di Prato si congratula con tutto il personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Prato: “Come sempre gli uomini e le donne hanno dimostrato la loro grande attitudine al lavoro, l’occhio attento e professionale, nonostante il notevole carico di lavoro che quotidianamente viene richiesto. Le tante parole spese nell’utilmo periodo sono ancora senza risposta”.
Il sindacato torna a fare luce sulle condizioni di lavoro all’interno del carcere pratese: “La nomina del nuovo direttore e del nuovo comandante non hanno dato la risposta a tutte le mancanze dell’ultimo periodo. Le attenzioni tanto promesse sono rimaste inevase. Basti pensare agli orari lavorativi che il personale sta effettuando nell’ultimo periodo, con oltre 10/12 ore di servizio continuativo giornaliero, senza riuscire a poter consumare un pasto caldo. Prato è una realtà problematica e di difficile gestione, il sovraffollamento è importante e il personale è numericamente insufficiente vista l’attuale pianta organica. Come sempre – conclude Ivan Bindo della Uil Polizia Penitenziaria di Prato – ci rivolgiamo a chi di competenza e ai vertici dell’amministrazione penitenziaria che devono dare risposte alle tante richieste ancora in sospeso”.