Il deposito viene restituito all’azienda che ha promesso la riconversione dell’area e la delocalizzazione dell’attività di stoccaggio dei carburanti
A seguito dell’istanza presentata dalla difesa di ENI S.p.A., la Procura ha disposto il dissequestro del deposito di carburanti situato a Calenzano, teatro della tragica esplosione avvenuta il 9 dicembre 2024, che causò cinque morti. “Ai fini del completamento dell’incidente probatorio in corso non è più necessario mantenere il sequestro probatorio” rende noto la Procura di Prato. Resta comunque il vincolo sulla PLE (Piattaforma Logistica Elevabile), che era in uso al momento dell’evento, ancora utile ai fini probatori.
ENI ha dichiarato la volontà di non riprendere l’attività di stoccaggio di carburanti nel sito, manifestando l’intenzione di avviare un progetto di trasformazione e riqualificazione dell’area, in collaborazione con le istituzioni locali. Il piano prevede un approccio fondato sulla transizione energetica e la produzione di energie rinnovabili. La Procura ha preso atto dell’impegno assunto dall’azienda e, non ravvisando ragioni per mantenere ulteriormente il vincolo, ha deciso di procedere col dissequestro del deposito.