14 Novembre 2025

La storia di Claudia e Irene, dalla tragedia all’amicizia fondata sul perdono

La loro esperienza al centro del convegno dedicato al tema della giustizia riparativa promosso dalla Caritas diocesana. Appuntamento sabato 15 novembre alla Biblioteca Lazzerini

Nuova tappa del cammino di conoscenza e approfondimento sul tema «giustizia riparativa» promosso dalla Caritas diocesana di Prato. Domani, sabato 15 novembre, alla Biblioteca Lazzerini, è in programma un convegno dedicato a questa esperienza di riparazione e riconciliazione, aperto a tutti gli interessati.

La prima parte sarà dedicata al racconto di una testimonianza. Saranno presenti Claudia Francardi e Irene Sisi, protagoniste di un percorso davvero esemplare e significativo. Una notte di quattordici anni fa, vicino a Grosseto, un’auto con quattro amici reduci da una festa viene fermata da una pattuglia dei carabinieri. Matteo Gorelli, uno dei giovani, reagisce con violenza aggredendo i militari. L’appuntato Antonio Santarelli rimane gravemente ferito ed entrerà in coma per le lesioni riportate. Morirà tredici mesi dopo, lasciando la moglie e un figlio, mentre l’altro carabiniere perderà un occhio. Matteo, poco più che maggiorenne, viene condannato all’ergastolo. Questa storia di dolore e disperazione per le famiglie delle persone coinvolte è diventata anche una storia di amicizia tra Claudia, moglie del carabiniere Antonio, e Irene, madre del giovane detenuto Matteo. La loro esperienza, il loro vissuto, ma soprattutto il loro cammino di comprensione reciproca sono al centro del nuovo convegno promosso dalla Caritas di Prato.

Domani, a partire dalle 9,30 alla Biblioteca Lazzerini, le due donne racconteranno la loro vicenda e come hanno deciso di affrontare e superare insieme quanto è accaduto nelle loro vite quindici anni fa. Insieme hanno dato vita all’associazione AMICAino e Abele, con la quale promuovono iniziative di educazione alla legalità nelle scuole. Lo stesso lavoro che ormai da tempo sta portando avanti la Caritas diocesana, che ha aderito a un progetto sperimentale di Caritas italiana e ha istituito un tavolo di lavoro su questo tema. Tornando al convegno, nel pomeriggio, dalle 12 alle 16, ci sarà un cineforum con la proiezione di un film sulla giustizia riparativa con dibattito a seguire.

Il progetto. «Quella di quest’anno è la terza giornata dedicata al tema della giustizia riparativa e questa volta abbiamo deciso di far parlare chi ha vissuto questo percorso in prima persona», spiega Carlotta Letizia, mediatrice penale e membro del tavolo istituto da Caritas. L’obiettivo è quello di far conoscere e attuare anche a Prato l’esperienza della giustizia riparativa, che è un modo diverso di guardare non solo al crimine, ma a qualunque situazione di conflitto. Da questa consapevolezza nascono percorsi che pongono l’accento sui bisogni delle vittime, sulla responsabilità degli autori e la riparazione del danno procurato. L’obiettivo è costruire giustizia con un processo partecipativo.

La Caritas diocesana ha intenzione di portare nelle scuole questo tipo di iniziativa come metodo per gestire e superare i conflitti. Sono già stati fatti incontri al liceo Copernico e presto ci saranno all’istituto Dagomari. «Partiamo da una storia di bullismo o di revenge porn, un fatto plausibile che potrebbe avvenire in qualsiasi scuola – dice don Enzo Pacini, direttore della Caritas – si propongono e si elaborano con insegnanti e ragazzi interventi riparativi e non punitivi per affrontare quanto è successo. Stiamo avendo dei buoni riscontri».