Un agosto caldo di proteste. Quelle degli abitanti di Paperino per la discarica a cielo aperto che si trova in via del Pozzo da almeno un ventennio. Sequestrata lo scorso gennaio in occasione di un intervento congiunto di Arpat e Polizia municipale, nell’area erano stati trovati numerosi rifiuti urbani e rifiuti speciali pericolosi, come bombole a gas, frigoriferi, televisori, comprese tre baracche di cui una allacciata alla corrente,perciò abitabile. Terreno di proprietà privata, si sono succeduti nel tempo diversi affittuari. A 7mesi dal sequestro, i residenti di via del Pozzo hanno notato movimenti nella discarica, continui falò di materiale plastico, e lamentano una mancanza di sicurezza nella zona, in cui sono presenti abitazioni e un cimitero, negli ultimi tempi interessati da diversi furti e aggressioni. Alla questione della sicurezza si unisce, poi, nella stessa via, quella dell’ambiente, con dirette ricadute sulla salute degli abitanti della frazione: a pochi passi dal cimitero si trovano, lungo la strada, una montagna di amianto, diversi accumuli di rifiuti, canali di scolo ostruiti. I cittadini temono per la propria incolumità e chiedono al più presto un intervento.
Lucrezia Sandri
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