14 Aprile 2025

Trasporto sociale verso i centri diurni: da maggio servizio non garantito a chi ha un Isee superiore ai 43 mila euro

La protesta delle famiglie che fanno parte dele associazioni Orizzonte Autismo, Progetto Futuro e L’Occasione: "Una mannaia fra capo e collo e nessuna rassicurazione in fatto di sicurezza sui trasporti"


Brutta notizia per le famiglie pratesi con disabili: il servizio di trasporto dei ragazzi verso i centri diurni verrà sospeso per chi ha un Isee superiore ai 43 mila euro. La novità entrerà in vigore a partire dal primo di maggio, come si evince dalle lettere arrivate alle famiglie (non a tutte), e che viene giustificata dal fatto che c’è da far rientrare nel servizio chi è in lista di attesa. A denunciarlo sono le associazioni Orizzonte Autismo, Progetto Futuro e L’Occasione.

“Chiedevamo un miglioramento dei servizi dal punto di vista della sicurezza – dicono le famiglie che fanno parte delle tre associazioni, che si erano espresse dopo la vicenda degli abusi sessuali da parte di un volontario su due ragazze disabili – e invece ci siamo trovati questa mannaia fra capo e collo e di contro nessuna rassicurazione in fatto di sicurezza sui trasporti, su cui peraltro, con le famiglie lasciate da sole, non ci potranno più essere prospettive di miglioramento”.

L’effetto “sorpresa”, infatti, è uno degli aspetti contestati dalle famiglie che, nel giro di poche settimane, si sono dovute affrettare a fare l’Isee e presentarlo, con il rischio di ritrovarsi dal primo maggio ad affrontare una spesa nuova. Le tre associazioni chiedono alla Società della Salute “una proroga dal momento che addirittura diverse famiglie non hanno nemmeno ricevuto la comunicazione per l’invio dell’Isee e da quanto abbiamo capito dalle lettere arrivate anche chi non presenta l’Isee per tempo sarà escluso dal servizio”.

“Vorremmo capire – concludono i familiari – come questo tipo di trasporto possa essere considerato un “servizio sociale”, quindi suscettibile ad un Isee ordinario, quando è strettamente legato e fondamentale per servizi “socio sanitari” o addirittura “sanitari” come lo sono i diurni dove vanno i nostri ragazzi. E vorremmo capire come mai non è stato previsto un accompagnamento verso la nuova modalità da parte dei Servizi Sociali, dal momento che il trasporto rientra in un progetto individualizzato. Un taglio con l’accetta, quello che è stato fatto, che mette allo stesso pari chi abita a Montepiano e chi in centro a Prato, genitori anziani e giovani. Riteniamo che la compartecipazione alle spese, peraltro già prevista, debba essere il primo provvedimento da adottare, sempre in un’ottica di riorganizzazione, che preveda quindi l’Isee (ma senza mettere un tetto massimo) e che anche quello che accadrà in futuro rientri in un progetto individualizzato come previsto dal regolamento della Società della Salute, che sia a pagamento o meno” concludono le tre associazioni.