E’ stata votata all’unanimità questo pomeriggio in consiglio comunale la delibera per la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini.
26 i voti favorevoli tra maggioranza e opposizione, mentre erano assenti 6 consiglieri. Molti gli interventi dai banchi della maggioranza, mentre tra i consiglieri di opposizione quasi tutti i gruppi hanno rinunciato alla dichiarazione di voto. Ha preso la parola solo Rita Pieri, che dopo aver elencato tutti i sindaci che si sono succeduti alla guida della città, ha concluso il suo intervento dicendo: “Queste giunte evidentemente non erano sufficientemente anti fasciste come lo siete voi. Ne prendo atto, ma per la mia storia personale e politica non sento il bisogno di votare questa delibera.
Sono molto più propensa ad intonare Bella ciao, ma a questo teatrino non partecipo” ed ha abbandonato l’aula prima del voto.
Una lunga ricerca storica di Anpi e del presidente del Consiglio Tinagli ha riportato alla luce il documento storico dell’onorificenza, datata 19 maggio 1924. A pochi giorni dall’80esimo anniversario della Liberazione nazionale è approdata in Consiglio comunale la delibera di giunta per la revoca della cittadinanza onoraria della città di Prato a Benito Mussolini, assegnata al Duce il 19 maggio 1924. Dopo 101 anni, come già fatto da altre città come ad esempio Salò, il Consiglio comunale ha approvato l’annullamento dell’onorificenza.
“Abbiamo voluto la revoca della cittadinanza per il rispetto dei principi su cui si erge la nostra Costituzione Non è un atto ideologico ma bensì storico” ha detto la sindaca Bugetti.
“Sono veramente basito dal voto di tutto il centrodestra, escluso la consigliera comunale Rita Pieri, a favore della delibera che ha revocato la cittadinanza onoraria a Mussolini”. Così invece l’ex assessore Aldo Milone. “I referenti regionali di Fratelli d’Italia e Lega sono d’accordo su questo voto inutile e decisamente di sapore politico? Mi piacerebbe conoscere la loro opinione” aggiunge Milone.