1 maggio a Montemurlo nel nome di Luana, Bombardieri: “Basta cordoglio, servono fatti”
Il segretario generale della UIL ha chiesto una procura speciale che si occupi solo di incidenti sul lavoro.
In migliaia hanno preso parte alla manifestazione del 1 maggio organizzata simbolicamente a Montemurlo nel ricordo di Luana D’Orazio, la 22enne morta il 3 maggio del 2021 in un incidente sul lavoro all’interno di un’orditura di Oste.
Piazza della Repubblica è stata scelta come sede di una delle tre manifestazioni nazionali organizzate dai sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil per mettere al centro i temi dei diritti dei lavoratori e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Una giornata per chiedere, ancora una volta, “un lavoro buono e giusto per tutti”.
Nel 2024 la situazione della sicurezza sul lavoro in Toscana si è dimostrata particolarmente critica, con un aumento preoccupante dei decessi: 49 lavoratori hanno perso la vita, ben 16 in più rispetto al 2023, con una crescita del 48%. Sul palco si sono alternati gli interventi di vari lavoratori, poi hanno preso la parola la segretaria regionale della CGIL Toscana Gessica Beneforti, la segretaria generale della CISL Toscana Silvia Russo e il segretario generale della UIL nazionale Pier Paolo Bombardieri. Beneforti ha criticato il sistema dei subappalti, parlando di necessità di contrasto al lavoro nero, chiedendo salari equi, l’abbattimento delle differenze salariali. “Non è più accettabile che il profitto valga più di una vita” ha concluso. Russo ha parlato di leggi sul lavoro che spesso sono “cornici vuote”, di tutele per chi denuncia lo sfruttamento puntando l’attenzione non solo sulle tante morti, ma anche sugli infortuni e malattie causate dal lavoro. “La produttività deve andare di pari passo con la sicurezza”. Le conclusioni sono state affidate a Pier Paolo Bombardieri: “I morti non sono numeri, sono persone. Oggi siamo qui per ricordare Luana, spero ci senta da lassù. Il suo non è stato un incidente, è stato un omicidio. Oltre a chi muore – ha aggiunto – bisogna pensare anche a chi resta, ai familiari delle vittime. La famiglia di Luana ha bisogno di essere aiutata, non può restare da sola”. Mostrando una delle scarpe utilizzate da Luana il giorno dell’incidente mortale ha detto: “Questo è quello che resta di Luana alla sua famiglia”. Poi una proposta al Governo: “Trattare le famiglie di vittime di incidenti sul lavoro come quelle delle vittime di mafia”. Bombardieri ha chiesto il riconoscimento del reato di omicidio sul lavoro e l’istituzione di una procura speciale che si occupi esclusivamente di incidenti sul lavoro, criticando il sistema dei subappalti e delle gare al ribasso. “Basta cordoglio, vogliamo fatti e investimenti sulla sicurezza”. Infine un accenno al distretto: “È impossibile pensare di contrastare lo sfruttamento che avviene nelle aziende del distretto pratese solo con due ispettori del lavoro”. L’intervento si è chiuso con l’abbraccio ad Emma Marrazzo, madre di Luana, e la piazza che ha urlato “Luana, Luana”.
L’organizzazione della manifestazione ha richiesto un grande impegno per l’arrivo a Montemurlo di migliaia di persone da tutta Italia ed è stata possibile anche grazie al contributo di un centinaio di volontari.