14 Maggio 2025

Le “giravolte” social di Diego Blasi sulla Pallagrossa

L'assessore oggi plaude al ritorno in piazza Mercatale della manifestazione, definita nel 2017 "evento ridicolo". Soldi: "Posizione incoerente e inadeguata"

“Uno degli eventi più ridicoli che Prato abbia mai visto tra le sue mura”, una “cazzata” su cui il Comune ha “buttato nel cesso migliaia e migliaia di euro”. “Possiamo pensare di farne a meno e finalmente liberare piazza Mercatale?”. Così tra il 2016 e il 2017 scrivendo sulle proprie pagine social Diego Blasi, allora esponente di Sel, criticava la manifestazione voluta dalla giunta Cenni.


Sono passati nove anni e due giorni fa lo stesso Blasi, oggi assessore comunale al centro storico e portavoce regionale del Partito Democratico, ha presenziato alla conferenza stampa di presentazione della nuova edizione della Pallagrossa e ha poi pubblicato sui social la foto con l’annuncio celebrativo “La Palla Grossa torna in Piazza Mercatale!”.


La giravolta non è passata inosservata ed è stata sottolineata sui social prima da Jonathan Targetti, candidato sindaco alle scorse amministrative con la lista Targettopoli, e poi da Leonardo Soldi, consigliere comunale di opposizione, che è sempre stato d’accordo nel riportare l’arena della Pallagrossa in piazza Mercatale.
“Blasi oggi, miracolosamente, si è convertito. Ma non alla tradizione: alla comoda elasticità dell’incarico. Anche se, quando era fuori dal Palazzo, faceva il fustigatore da tastiera”– commenta Soldi, che aggiunge: “Ora, sia chiaro: cambiare idea è legittimo. A volte, persino auspicabile. Ma qui non è in discussione il ripensamento. E’ il disprezzo di allora, la totale mancanza di rispetto verso una parte della città, l’aggressività verbale di chi non criticava, ma demoliva. E questo rende oggi la sua posizione non solo incoerente, ma soprattutto inadeguata. E’ stata una grave leggerezza, da parte del sindaco, non tener conto di questo passato al momento di affidargli la passerella ufficiale. Un po’ di decoro istituzionale avrebbe suggerito almeno di evitarne l’esposizione in conferenza stampa”.