24 Luglio 2025

Presunto danno erariale per il Buzzi Lab: assolto l’ex preside Serniotti

In Appello ribaltata la sentenza della Corte dei Conti: confermate le assoluzioni di Bartolini, Borgiotti e Marradi

Nessuna responsabilità amministrativa: la sezione di Appello della Corte dei Conti ha assolto “per assenza dell’elemento soggettivo” Erminio Serniotti, ex dirigente dell’istituto Buzzi, che era stato condannato in primo grado a pagare oltre un milione di euro al Ministero dell’Istruzione, a titolo di danno erariale, per la gestione del Buzzi Lab nel periodo compreso tra il 2014 e il 2019.
Confermate le assoluzioni delle altre 3 persone perseguite dalla procura della Corte dei Conti: l’ex direttore del Buzzi Lab Giuseppe Bartolini, il responsabile del reparto tecnologico Paolo Borgiotti e la direttrice dei servizi amministrativi Manuela Marradi.

Il laboratorio di analisi conto terzi dell’istituto scolastico – la cui attività venne sospesa nel 2019, per poi essere chiusa dall’attuale dirigente scolastico Alessandro Marinelli per problemi di natura giuridica – era cresciuto negli anni affiancando all’attività didattica quella su commissione di grandi gruppi della moda, arrivando a fatturare oltre 6 milioni di euro nel 2018. Somme che secondo la Procura della Corte dei Conti sarebbero state da considerare “entrate pubbliche appartenenti alla scuola”.

La ripartizione delle entrate milionarie del Buzzi Lab

Secondo le indicazioni del consiglio d’istituto (con delibere del 2013, 2016 e 2018), il Buzzi aveva così fissato i criteri di ripartizione delle entrate provenienti dall’attività conto terzi del laboratorio: il 55% andava a beneficio della scuola, mentre il restante 45% a compensare le figure professionali e il personale scolastico che lavorava nel Buzzi Lab. Per effetto dei volumi ingenti di attività conto terzi, come segnalato dalla Procura contabile, il solo Serniotti, dal 2013 al 2017 ha incamerato 387.000 euro a titolo di compensi accessori derivanti dai proventi del laboratorio; mentre il professor Giuseppe Bartolini, nello stesso periodo, avrebbe superato il tetto stipendiale dei dipendenti pubblici fissato in 240.000 euro.

I giudici di Appello della Corte dei Conti hanno riconosciuto che la gestione del Buzzi Lab, in un quadro normativo di “non assoluta chiarezza”, è stata in tutto e per tutto corretta, rispondendo alla circolare 780/78 e al successivo decreto interministeriale 44/2001 che ripartiscono la distribuzione dei proventi da servizi conto terzi nella misura del 60% a favore della scuola e del 40% a favore del personale scolastico in essa impegnato. La normativa vigente assegnava peraltro la possibilità di rimodulare le quote di tale ripartizione, cosa che il consiglio di istituto del Buzzi ha fatto motivando la scelta “in conseguenza dell’incremento della produzione del laboratorio” e del “mutato organigramma del personale operante” per i suoi servizi.

La scuola era cresciuta anche grazie al Buzzi Lab

Le motivazioni sono state ritenute valide dai giudici contabili di appello, che hanno condiviso le ragioni dell’ex dirigente scolastico, il quale aveva rimarcato l’aumento della visibilità della scuola e del numero degli studenti iscritti, passati dai 1.057 del 2011 ai 2.100 del 2018.
Anche grazie ai proventi del Buzzi Lab, i conti della scuola erano solidi, mentre come segnalato dallo stesso Serniotti nelle sue memorie difensive, i consuntivi dal 2020 al 2022, con “l’abassamento del saldo di cassa e quello dell’avanzo di aministrazione, destinato ad esaurirsi nel giro di 2 o 3 anni”, dimostrerebbero che “l’istituto Buzzi ha potuto, anche dopo la chiusura del laboratorio, continuare a garantire i servizi di alto livello offerti, solo grazie alla possibilità di attingere all’avanzo di amministrazione generato negli anni precedenti dal Buzzi Lab”.

“Il dato oggettivo dell’incremento dell’attività del laboratorio – scrivono i giudici nella sentenza di appello – può ragionevolmente essere interpretato quale circostanza in grado di favorire l’istituto sul piano didattico (e, dunque, di salvaguardare la finalità didattica che deve sempre accompagnare l’attività in conto terzi), consentendo agli studenti (quanto meno) di effettuare lezioni specialistiche e di approfondimento, durante l’anno scolastico, con tecnologie all’avanguardia”. Ciò a maggior ragione alla luce del fatto che nel gennaio 2018 il consiglio di istituto inserì nel regolamento del Buzzi Lab dei tetti massimi ai compensi mensili lordi per le risorse operanti nel laboratorio, in base a ruolo e responsabiltà.