14 Agosto 2025

Lista di 10 domande del PD a Piantedosi, la replica del centrodestra

"È incredibile e rasenta l'assurdo il decalogo presentato dal centro sinistra che dopo aver trattato il tema sicurezza in maniera totalmente inadeguata, adesso si aspetta di dare addirittura lezioni".

“Sindaci ed esponenti del Partito Democratico della provincia di Prato si presentano con una sprezzante lista della spesa rivolta al Ministro dell’Interno, atteso in città per il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Un atteggiamento indisponente e fuori luogo, soprattutto da parte di chi governa da oltre trent’anni Comuni, Provincia e Regione, e che oggi si ritrova con esponenti comunali e provinciali indagati a vario titolo. Sarebbe il caso di usare più prudenza e meno arroganza.”
Così Matteo Mazzanti, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, replica alla lista di 10 domande che il PD ha presentato in attesa della visita del ministro Piantedosi, che domani presiederà a Prato il comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
“Oggi si stracciano le vesti per la questione sicurezza, ma i problemi sono il frutto diretto delle loro scelte scellerate, dell’immobilismo e del buonismo che da anni caratterizzano le loro amministrazioni. È curioso, poi, che non abbiano mai protestato quando al Ministero dell’Interno c’erano loro compagni di partito – ministri che, peraltro, nella nostra provincia non si sono mai visti.”

“Piantedosi a Prato è un segnale importante di rinnovata attenzione ad un tema cruciale come la sicurezza – aggiungono in una nota i referenti provinciali dei partiti di centro destra di Prato
È incredibile e rasenta l’assurdo il decalogo presentato dal centro sinistra che dopo aver trattato il tema sicurezza in maniera totalmente inadeguata, adesso si aspetta di dare addirittura lezioni.
Abbiamo un comune commissariato, ex sindaci indagati, siamo allibiti di fronte a questa sfrontatezza.
Siamo convinti che la sicurezza sia un argomento da affrontare con competenza, la visita del Ministro è solo il primo passo per avviare un percorso di rinascita della città, dopo l’abisso in cui è stata precipitata dal centro sinistra”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il sottosegretario agli esteri Giorgio Silli:
“A Prato, il giorno di Ferragosto, non verrà “semplicemente” il ministro dell’interno, cosa che già di per sé sarebbe di enorme rilevanza. A Prato si svolgerà il comitato nazionale di ordine e sicurezza. Prato per un giorno sarà una sorta di capitale del nostro paese.
Giusto per capirsi si tratta di una cosa mai accaduta nella storia della nostra città. Ci sarà il capo di Stato maggiore della difesa (per intendersi il capo di tutte le forze armate), il capo della polizia e molte altre figure di rilievo nazionale.
Con tutto il rispetto per il PD, non credo proprio che mezza amministrazione dello Stato avesse bisogno delle loro sollecitazioni per sapere cosa fare”.

“Domani, a Prato, il ministro dell’Interno siederà accanto al capo della Polizia e ai vertici delle forze armate. Non era mai accaduto. È il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato qui per affrontare fra le altre cose l’emergenza mafia cinese. Un segnale forte: lo Stato mette finalmente Prato al centro – ha aggiunto la deputata pratese di FdI Chiara La Porta – Per decenni, la Toscana è stata amministrata dal centrosinistra; a Prato, salvo una breve parentesi, il Comune è stato nelle stesse mani. A livello nazionale, la guida del Paese è rimasta a lungo nelle loro responsabilità. Eppure, questa mafia non si è radicata ieri: è cresciuta anno dopo anno, all’ombra di chi aveva il potere e ha scelto di guardare altrove.

Oggi il PD locale – dai deputati Furfaro e Sanzò, agli assessori regionali, al coordinatore provinciale, fino ai sindaci della provincia – presenta un elenco di dieci domande. Domande fuori luogo e fuori tempo, che avrebbero dovuto porsi e a cui avrebbero dovuto rispondere quando governavano”.