18 Settembre 2025

Il vescovo Nerbini risponde alla lettera del ministro Tajani

L’8 settembre il vice presidente del Consiglio scrisse una lettera aperta a Nerbini e al commissario Sammartino: «Contate su di me per aiutare Prato a superare le difficoltà»

L’8 settembre il ministro degli esteri Antonio Tajani ha scritto una lettera al vescovo Giovanni Nerbini e al commissario Claudio Sammartino in occasione della festa della città. Nel messaggio, dopo aver ricordato l’importanza e il valore della Sacra Cintola, il Ministro ha voluto ringraziare le due autorità cittadine per l’attività che stanno svolgendo a favore della comunità, un’opera, secondo Tajani, diretta «a risvegliare nella coscienza di tutti i più alti valori che stanno alla base della civile convivenza».

Il vescovo Giovanni Nerbini ha voluto rispondere alla lettera inviata da Tajani, e pubblicata il giorno dell’8 settembre, dalla stampa locale, con un messaggio. Ecco di seguito il testo.

 

Signor Ministro,

la Sua lettera in occasione della festa della nascita di Maria dell’8 settembre mi ha sorpreso e rallegrato non poco. Non è difficile immaginare la mole di lavoro che Ella debba quotidianamente sbrigare e le preoccupazioni crescenti che giorno dopo giorno accompagnano l’evolversi delle varie crisi internazionali. Ciononostante Ella ha voluto farsi prossimo alla nostra città, già conosciuta direttamente, con un pensiero che ci consola e sollecita a proseguire nello sforzo quotidiano di contribuire alla sua crescita.

Lei conosce «gli enormi problemi» della nostra città, come titolava un recente articolo: particolarmente preoccupante in questo frangente la crisi politico-amministrativa in continuo aggiornamento che disorienta i cittadini inoculando il mortifero veleno del disimpegno.

Signor Ministro, questa situazione è costantemente oggetto della mia attenzione e premura e mi spinge a non trascurare parole e gesti per incoraggiare, suggerire, sostenere e accompagnare la realtà delle nostre istituzioni come delle associazioni, gruppi e singoli cittadini.

A volte risulta difficile data la vastità e la portata dei problemi e la scarsa collaborazione che a momenti si riscontrano nei soggetti coinvolti. La Chiesa di Prato è comunque tutta impegnata da sempre attraverso i suoi organismi a sostenere gli ultimi, ad accompagnare le famiglie che faticano non poco ad arrivare alla fine del mese, a promuovere per quanto è possibile l’integrazione delle comunità straniere rifiutando la logica delle dure contrapposizioni con l’intento di ricreare un clima di serena collaborazione e partecipazione nell’interesse e per il bene di tutti.

Grazie, Signor Ministro. Noi ci siamo e posso assicurarle che la determinazione che ci anima e che affonda le radici solide nel Vangelo di Cristo e nella dottrina sociale della Chiesa non sarà mai messa in discussione da alcuna avversa circostanza. Signor Ministro, ogni giorno nella celebrazione dell’Eucarestia e nella preghiera, dopo l’unità e la missione della Chiesa, l’invocazione al Signore è per i «responsabili delle nazioni».

Come Lei, credo, ho vissuto tutto l’entusiasmo della mia giovinezza sognando e facendo il tifo per la «costruzione della casa comune europea».

Il sogno in me non mi si è spento nonostante il dolore per le guerre sempre più numerose. Credo in un’Europa unita dall’Atlantico agli Urali che, forte delle sue radici cristiane, sappia generare un nuovo umanesimo, coltivo il progetto dell’unità di tutti i popoli in una vera giustizia che non dimentica gli ultimi e nella pace edificata non sugli armamenti, ma nel riconoscimento dei diritti dei popoli e dei singoli e in una fraternità ancora tutta da scoprire e costruire. Signor Ministro, grazie. Continuerò a seguirLa nel Suo lavoro e Le assicuro la mia costante preghiera.

 

 

+ Giovanni Nerbini

Vescovo di Prato