Sembra uno scenario bellico: vetri rotti, finestre e porte divelte, allarmi accesi, aria densa di fumo. A Calenzano, in via di Pratignone e dintorni, residenti e lavoratori delle ditte vicine al deposito Eni in cui si è verificata l’esplosione sono ancora scossi. Alcuni di loro più che scossi, dato che sono rimasti feriti, soprattutto in seguito all’onda d’urto causata dalla deflagrazione, che ha portato alla rottura improvvisa delle vetrate dei capannoni. “Io lavoro in un’azienda vicino al deposito dal 2017: non mi ero mai domandato, fino a questo momento, se potesse essere pericoloso”, ha detto un intervistato ai nostri microfoni. I titolari del bar Posta Nuova erano indecisi, sul momento, se si trattasse di un terremoto o di un’esplosione e si sono precipitati col personale immediatamente fuori dal locale. Il boato si è sentito nettamente fino a Prato.
9 Dicembre 2024

