30 Ottobre 2010

Gas: controlli nelle residenze


Sotto la lente della polizia municipale, dopo i gravi casi degli ultimi giorni, è finito l’uso disinvolto di bombole del gas e il sovraffollamento negli alloggi, identificate anche due clandestine
L’unità della Polizia Municipale addetta alla verifica delle residenze sta da tempo operando con particolare attenzione a quelle situazioni che presentano maggiori elementi di criticità, come l’eccessivo affollamento negli alloggi o la presenza di un numero di bombole del gas non opportuno in relazione alla dimensione degli ambienti. Per offrire qualche dato, dal 20 agosto al 20 ottobre, l’unità Informative del Comando di piazza Macelli ha segnalato agli uffici comunali competenti 6 situazioni di sovraffollamento che rendono necessaria l’emissione di specifiche ordinanze di intimazione al ripristino di situazioni non conformi alle norme.
Ma i controlli non si limitano alla presenza di bombole, alle condizioni igieniche o al numero degli occupanti, ma sono tesi anche a verificare la regolarità della presenza delle persone sul territorio nazionale. Di fatto, ieri mattina nel corso di una verifica in un’abitazione di via Verzoni gli agenti hanno accertato la presenza di tre clandestini di origine cinese, due donne ed un uomo. Quest’ultimo, già oggetto di specifico ordine di allontanamento del Questore di Roma, è stato tratto in arresto come previsto dalle normativa sugli stranieri extracomunitari.
A livello nazionale l’operatività della Polizia Municipale è limitata in tutti i casi in cui è necessario identificare un cittadino straniero. Questo a causa dell’impossibilità di collegamento diretto con il casellario centrale d’identità del Sistema Automatizzato di Identificazione delle Impronte (AFIS) della Polizia di Stato, per controllare l’identità di un soggetto che abbia fermato a causa di un controllo di qualsiasi tipo o anche solo per un incidente stradale. Gli agenti si sono quindi visti costretti a far intervenire i loro colleghi della polizia scientifica della Questura e ad attendere l’esito dell’interrogazione alla banca dati centrale.

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