1 Ottobre 2010

Il carcere della Dogaia al collasso.


Il carcere di Prato conta una presenza di detenuti che supera abbondantemente le 700 unità, a fronte di una capienza tollerabile di circa 450 detenuti. Lo denuncia la Cgil, allarmata dalla situazione venutasi a creare a La Dogaia. Celle diventate luoghi di doppia costrizione dove lo spazio vitale è esiguo e la promiscuità forzata rischia di diventare un serio problema. Alla continua ed inarrestabile crescita di detenuti corrisponde poi una cronica carenza di personale di Polizia Penitenziaria e dell’’Amministrazione civile. Lavanderia chiusa 4 giorni su 6, così come il magazzino, cucina a mezzo servizio (con il servizio di un pasto unico per permettere un minimo di manutenzione, fatta in economia usando la professionalità di un gruppo di agenti e la manodopera di alcuni detenuti), annullamento di tutte le attività, chiusura a tempo indeterminato del campo sportivo. Questo lo scenario attuale del carcere pratese. Situazione che ha creato l’esasperazione del personale di Polizia Penitenziaria, costretto a turni che si protraggono anche per 10/12 ore, al taglio del pagamento del lavoro straordinario. La Cgil evidenzia come addirittura ci siano poliziotti creditori nei confronti dell’’Amministrazioni anche di somme superiori ai 10.000,00 Euro. “Sono state intraprese molte iniziative ed è stata rappresentata la situazione a moltissime Istituzioni ma, finora, nessuna risposta è arrivata”. Questa l’amara conclusione del sindacato.

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