7 Ottobre 2010

Lega Nord contro l’abbassamento
dei dazi al Pakistan


«L’Unione europea anziché difendere i nostri posti di lavoro li mette al rischio. La possibile riduzione dei dazi, per i prossimi tre anni, sui prodotti di abbigliamento provenienti dal Pakistan, rischia di gettare il tessile italiano in una crisi ancora più pesante di quella che stiamo vivendo, con una perdita di oltre 40.000 posti di lavoro, solo in Italia».
È quanto afferma l’onorevole della Lega Nord Claudio Morganti – particolarmente sensibile allo sviluppo del tessile e delle piccole e medie imprese – alla luce della decisione che, questo venerdì, la Commissione europea è chiamata a prendere in merito agli aiuti stabiliti dall’Ue verso il Pakistan, dopo la catastrofe umanitaria che ha colpito il Paese.
«L’idea della Commissione di aiutare il Pakistan riducendo i dazi d’importazione – ha detto Morganti – equivale a fare beneficienza a danno degli Stati membri dell’Unione e, in particolare, dell’Italia che rappresenta il 30% dell’intero settore tessile europeo».
«Il Pakistan va aiutato, non nego la situazione di emergenza di questo Paese – ha aggiunto l’eurodeputato leghista – però non si possono adottare misure commerciali “morbide”, quando già l’Italia ed altri Stati Ue risentono della contraffazione dei prodotti tessili da parte della Cina e della mancanza di una legge comunitaria contro le importazioni di prodotti fabbricati, a costo zero, nei campi di prigionia cinesi».
«Allora, aiutiamo anche noi stessi, mettendo i dazi sui prodotti asiatici», ha concluso Morganti, secondo il quale «questo è il messaggio che dovrebbe passare, oggi, nel tredicesimo summit Ue-Cina, specialmente se la Commissione, per aiutare il Pakistan, condannerà l’Europa a una perdita di 120.000 posti di lavoro».

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