3 Dicembre 2010

Contro la violenza, un opuscolo rivolto agli adolescenti


Sono le storie di Marta, Francesco, Silvia, Elisa a raccontare l’esplodere della violenza nella vita quotidiana di un adolescente, di ragazzi che si trovano a scuola, fra gli amici, in famiglia ad affrontare situazioni in cui la prima cosa a crollare è la sicurezza, soprattutto in se stessi. Storie che costituiscono il filo rosso di una sorta di manuale per adolescenti, frutto del lavoro del Centro antiviolenza La Nara e di Daniele Rocchetta, studente dell’istituto Datini che ha realizzato la parte grafica con tecnica e sensibilità da professionista. Il manuale è promosso dalla Commissione Pari opportunità, dalla Consigliera di Parità e dalla Polizia di Stato, si affida allo slogan ‘Senza rischi si può’ e si rivolge agli adolescenti. Sarà diffuso nelle scuole, anzitutto nelle medie superiori, proprio dagli studenti del Datini, che insieme agli esperti del Centro La Nara, faranno un’esperienza di Educazione fra pari.
L’opuscolo è stato presentato nel salone consiliare di palazzo Buonamici, affollato dagli studenti del Datini per l’incontro organizzato in occasione della Giornata contro la violenza dalla Provincia e dalla Commissione Pari opportunità, dalla Consigliera di parità e dal Centro antiviolenza La Nara. A Daniele Rocchetta, il cui progetto grafico è stato scelto per la pubblicazione, e a Gaia Daveth e Lorenzo Delfine gli altri autori delle proposte, tutti del Datini, il presidente del Consiglio Giuseppe Maroso ha voluto consegnare come ringraziamento la medaglia d’argento della Provincia. “Istituzioni, forze dell’ordine, Asl e sociale da tempo fanno rete e lavorano anche ad iniziative per il contrasto alla violenza alle donne, ma non dobbiamo illuderci di aver raggiunto l’obiettivo – ha detto Maroso – Proprio ieri le agenzie parlavano di 115 donne uccise in Italia nel 2010, e sono state 119 l’anno scorso. Sono numeri impressionanti ed è necessario rafforzare il nostro impegno”.
La presidente della Commissione Pari opportunità della Provincia ha sottolineato l’importanza della “trasversalità delle azioni culturali, educative e sociali che promuovano coscienze nuove. La violenza non può essere giustificata con l’amore o la passione, i comportamenti violenti sono sempre sbagliati, senza eccezione”. La Consigliera di Parità della Provincia Micaela Venturi ha aggiunto che la violenza alle donne, fisica e psicologica, è un fatto quotidiano, in ambito domestico e anche sul lavoro.
L’assessore alle Politiche sociali della Provincia Loredana Ferrara ha insistito sulla necessità di un percorso, individuale e sociale, verso il rispetto reciproco, mentre l’assessore alle Pari opportunità del Comune di Prato Rita Pieri ha detto che “le pari opportunità non sono ‘cose da donne’, la violenza è un problema sociale e dobbiamo rivolgerci anzitutto ai giovani se vogliamo finalmente cominciare a intervenire su una realtà che, visti i numeri, sembra un bollettino di guerra”.
Il capitano dei Carabinieri di Prato Giansaverio Alfieri e Marco Giovannetti della Questura di Prato hanno fatto appello perché si denuncino violenze e abusi, chiarendo che con le forze dell’ordine le famiglie devono sempre parlare, perché anche nei casi di stalking o di molestie è possibile intervenire, magari con metodi meno invasivi, ma altrettanto efficaci. All’incontro hanno partecipato il vice prefetto aggiunto Sabrina Oricchio, la vice presidente della Commissione provinciale Pari opportunità Maria Josè Manfrè, Valentina Angioni del Centro La Nara e la presidente della Consulta degli studenti Melania De Maria.

IL GAZEBO – Domenica 28 novembre, dalle 16 alle 19 in piazza del Comune sarà allestito un gazebo per distribuire il fiocco bianco simbolo della lotta alla violenza alle donne e materiale informativo. L’iniziativa fa parte della campagna di sensibilizzazione dei cittadini organizzata dalla Commissione Pari opportunità in collaborazione con il Centro antiviolenza La Nara. Sulla locandina della campagna ‘Basta alla violenza sulle donne’ si ricordano le 524 donne morte a causa di violenze subite da uomini in Italia dal 2005 al 2009. Una strage che non si può passare sotto silenzio. Alla campagna collaborano anche tutti i Comuni, Confartigianato e Cna, Confcommercio e Confesercenti.

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