Lo «Stefanino» assegnato
a quattro aziende pratesi
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Sono la Rifinizione Santo Stefano Spa, il Lanificio Luigi Ricceri Srl, la G.T. 2000 di Andrea Belli e la Gastronomia Toscana Spa le quattro aziende pratesi a cui viene assegnato il premio «Santo Stefano», detto anche «Stefanino d’oro» (nella foto, il bozzetto), nella sua prima edizione.

Lo ha annunciato questa mattina al termine del solenne pontificale di Santo Stefano, patrono della città e della Diocesi di Prato, il Vescovo Gastone Simoni, facendosi così portavoce del Comitato promotore composto da Comune di Prato, Provincia di Prato, Camera di Commercio di Prato, Fondazione Cassa di Risparmio di Prato e Diocesi di Prato.

Il conferimento del premio avverrà sabato 5 febbraio 2011 nell’ambito di una cerimonia pubblica ad esso dedicata. In questa occasione verranno anche rese pubbliche le motivazioni del premio, stilate dal Comitato promotore.

«Nel corso del 2010 – ha spiegato il Vescovo Simoni – in considerazione della necessità di far fronte con fiduciosa e operosa speranza alla gravissima crisi del lavoro abbattutasi con particolare gravità su Prato, è stata avanzata la proposta di conferire un pubblico riconoscimento, di valore morale e non economico, alle aziende del territorio pratese ritenute più meritevoli fra quelle che si sono e sono apparse particolarmente distinte nell’impegno per l’incremento e la salvaguardia del lavoro».

Mons. Simoni ha spiegato come dalle associazioni di categoria sono pervenute, su richiesta del Comitato promotore, più di trenta segnalazioni di aziende che rispondevano ai criteri alla base del premio: salvaguardia dell’occupazione, rispetto dei valori etici e delle regole vigenti, capacità culturale e pratica di apertura all’innovazione. «La scelta – ha detto il presule a nome del Comitato – non è stata facile, ma il regolamento prevede che il premio venga assegnato ad un numero di aziende tra un minimo di tre ed un massimo di cinque». Si è constatata, dunque, sono sempre le parole del Vescovo, «l’esistenza, non sempre nota, di una serie ragguardevole di imprese degne di riconoscimento anche per l’impegno, la competenza e il sacrificio degli imprenditori, dei tecnici, delle maestranze».

La giuria, coadiuvata da alcuni esperti, ha inteso premiare tre aziende tessili – un impannatore, una rifinizione, un’azienda artigiana – e un’impresa del settore alimentare segno della diversificazione che sta interessando l’economia locale.

Il presule ha anche tenuto a ribadire che la partecipazione della Diocesi e la presenza del Vescovo «rivestono e mantengono un carattere morale a garanzia dello spirito del premio, senza che a lui competa la valutazione delle imprese necessaria per il conferimento».

Il premio consiste in una artistica medaglia coniata dall’artista pratese d’adozione Vincenzo Gennaro, uno dei più grandi medaglisti italiani, che reca i segni della città di Prato e tre «parole chiave», che danno il senso dell’iniziativa: coscienza, conoscenza, innovazione.

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Giovanni
Giovanni
13 anni fa

Ci voleva un’iniziativa come lo Stefanino per dare un segnale di fiducia e di ottimismo alla città e all’economia locale. A Prato, nonostante la crisi, ci sono grande energie e tanta voglia di rimboccarsi le maniche.
Mi complimento con il Comitato per la scelta delle quattro aziende, davvero tra le migliori del nostro distretto.