17 Dicembre 2010

Sette detenuti del carcere di Prato riordinano l’archivio del tribunale di Firenze


Una vera occasione di riscatto personale e sociale. Sette detenuti del carcere pratese della Dogaia metteranno ordine e alleggeriranno i fascicoli del Tribunale di Firenze ospitati proprio a Prato in un edificio industriale di 10 mila metri quadrati. Il progetto pilota – finanziato dalla Provincia di Prato – è stato presentato questa mattina all’interno del carcere dalla vicepresidente dell’ente, Ambra Giorgi e dal direttore della casa circondariale, Vincenzo Tedeschi. Presenti anche i sette protagonisti del progetto. Sono intervenute Maria Pia Giuffrida, provveditore regionale per l’amministrazione penitenziaria, Antonietta Fiorillo, presidente del tribunale di sorveglianza di Firenze, che hanno messo in evidenza “il valore di questo progetto che costituisce una iniziativa preziosa e concreta di socializzazione e reinserimento”.  I detenuti dovranno sfoltire i fascicoli del tribunale civile (stanno già lavorando sui faldoni degli anni Sessanta), per fare posto a nuovi carteggi. 
Nel corso della conferenza stampa è stata denunciata la pesantissima situazione in cui versano le carceri toscane.  A parlare sono i numeri presentati dal provveditore regionale per l’amministrazione penitenziaria, Maria Pia Giuffrida. Attualmente nei 18 istituti di pena toscani ci sono 4592 detenuti a fronte di una capacità regolamentare di 3186 unità.  A conti fatti il tasso di sovraffollamento è del 44%, mentre all’appello mancano circa 800 agenti della polizia penitenziaria. Su 18 istituti ben sette, in questo momento, sono privi di direttore. Situazione difficilissima anche alla Dogaia dove sono ospitati 712 detenuti (il 58% con sentenza definitiva) a fronte dei 476 previsti e dove sono impegnati 231 uomini per la sicurezza mentre secondo un parametro ministeriale fissato nel 2000 dovrebbero essere 344.  Fiorillo ha puntato il dito sulla recente Legge 199/2010 che non  “costituisce certo una risposta alla situazione ingestibile del sovraffollamento delle carceri”.       
Ma torniamo al progetto. “La Provincia di Prato privilegia la collaborazione con la struttura penitenziaria.  Ha finanziato questa iniziativa con 37 mila euro   – ha spiegato la vicepresidente Ambra Giorgi – Nei mesi scorsi abbiamo sostenuto un altro corso, destinato a 40 detenuti, che sono stati impegnati nel settore dell’orticultura, della falegnameria, della termoidraulica e dell’elettricità”. 
Partito la scorsa settimana il progetto formativo “Aggiornamento Professionale e Orientamento  al Lavoro per l’Inserimento di DEtenuti in articolo 21: A.P.O.L.I.DE. 21” è un intervento di formazione e accompagnamento al lavoro. E’ finanziato dalla Provincia di Prato attraverso fondi regionali a valere sul P.O.R. Toscana Ob. 2 Competitività regionale e occupazione 2007-2013 – asse III inclusione sociale). Il progetto coinvolge appunto un gruppo di sette detenuti che svolgeranno l’attività di apprendisti archivisti nella sede pratese dell’Archivio del Tribunale Ordinario di Firenze. Il calendario della preparazione degli allievi, a cura dall’Agenzia formativa ASTIRFORMA, si articolerà lungo sei mesi e prevede lezioni in aula e tirocinio, oltre a esercitazioni pratiche. A ciascun detenuto partecipante sarà poi corrisposta una “borsa lavoro” nella misura di 500 euro.
Duplice l’obiettivo che il progetto intende raggiungere. Da una parte consentire ai detenuti di acquisire una competenza professionale spendibile sul mercato del lavoro per un loro efficace reinserimento sociale. Dall’altra la loro attività contribuirà alla risistemazione della enorme mole di materiali conservati nella sede pratese dell’archivio del Tribunale ordinario di Firenze che necessita di una razionalizzazione degli spazi riservati alla catalogazione di vecchi fascicoli accumulati negli anni.
L’attività dei partecipanti all’iniziativa si svilupperà secondo i tempi stabiliti dagli appositi provvedimenti di ammissione al Lavoro all’esterno (ex art. 21 Legge 354/1975) predisposti dalla Casa circondariale di Prato.

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