1 Febbraio 2011

Immigrazione, Logli e Carlesi (Pd) replicano agli assessori Milone e Silli


“Non abbiamo bisogno della patente rilasciata da Milone per poter fare proposte sull’immigrazione. Milone non ha né il copyright né la verginità di chi arriva adesso con la bacchetta magica, visto che è stato per quindici anni un’esponente del centrosinistra”. Così Massimo Logli, responsabile delle politiche della convivenza per la segreteria provinciale del Pd, replica all’assessore Milone che ieri aveva accusato il Partito democratico di copiare le proposte del centro-destra in tema di immigrazione e lotta all’illegalità, parlando di “Pd allo sbando e vittima delle proprie contraddizioni”. “Non siamo noi ad aver cambiato idea, semmai sono loro – afferma Logli – che oggi dovrebbero rendersi conto dell’insufficienza di una strategia che finisce per colpire solo gli sfruttati”. I controlli nei capannoni cinesi sono utili, ma “insufficienti se non si interviene sugli attori veri dell’illegalità e cioè sugli imprenditori che sfruttano i lavoratori clandestini” aggiunge Logli. Da qui la proposta di modificare la legge Bossi-Fini.
Interviene anche Massimo Carlesi, capogruppo Pd in consiglio comunale, che definisce fallimentare la politica dei controlli messi in atto dall’assessore Milone, vista la crescita dell’illegalità economica e del numero dei residenti cinesi a Prato.
Quanto all’accusa lanciata dall’assessore Giorgio Silli quando parla di una presunta scopiazzatura da parte del Pd di proposte sull’integrazione, Carlesi afferma: “sinceramente in questo anno e mezzo non abbiamo avuto ancora il piacere di vedere una sola idea concreta di Silli trasformarsi in una delibera in consiglio comunale”.

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