3 Febbraio 2011

Si incatena per protesta davanti a palazzo comunale perché senza una casa


Un gesto estremo, per rendere partecipe tutta la città delle proprie difficoltà, ma soprattutto per riuscire ad ottenere almeno un alloggio nel quale dormire assieme al figlio di 18 anni. E’ un caso limite quello di Adriana Tedeschi, una donna di 46 anni, nata a Napoli ma venuta a Prato tre anni fa per seguire la famiglia, che questa mattina si è incatenata davanti al Comune, dopo essersi ritrovata in un solo colpo senza lavoro, ma soprattutto senza un alloggio nel quale poter vivere. Una situazione drammatica che la costringe da una settimana a dormire in macchina e che la porta ad accusare gli assistenti sociali di mancato interesse verso le sue difficoltà.
Durante la protesta anche altre due famiglie hanno raccontato le loro difficoltà. In particolare sembra allarmante il caso della famiglia Campanile, una giovane coppia senza una fissa dimora e lavoro, che ieri notte ha dormito in macchina assieme alla figlia nata un anno e mezzo fa. A farsi carico delle proteste dei disoccupati è Antonio Ferrara, anch’egli senza lavoro e con una famiglia a carico che preannuncia una mobilitazione generale di tutti i pratesi senza lavoro.
Dal Comune intanto rendono noto come a queste persone siano già stati offerti pacchetti personalizzati per venire incontro alle loro difficoltà e che comunque sono in programma nuovi appuntamenti con gli assistenti sociali. Nel suo intervento comunque l’assessore Mondanelli si oppone con decisione verso questi gesti limite, annunciando una disciplina rigida nei confronti di coloro che vengono definiti i “professionisti del sociale”.

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adriana tedeschi
13 anni fa

non è affatto vero che mi sono legata perchè forza nuova mi ha riferito qualcosa anche perchè io ero sola quando mi sono incatenata ed i vigili mi sono da testimoni nn conosco queste persone ho sentito delle cose dell’assessore mondanelli che nn sono affatto vere vorrei chiarire questa situazione quanto prima visto che quando cammino per strada le persone mi guardano addittandomi come per dire che io nn meritavo niente e non lo vedo giusto dopo aver sofferto con mio figlio come un cane nn dico altro per adesso ma faccio presente che voglio chiarezza