
Appartiene ad una società immobiliare pratese il capannone di oltre 2.000 metri quadrati sequestrato all’Osmannoro, dalla guardia di Finanza di Firenze. All’interno operavano 10 ditte cinesi di pelletteria, in affitto o in subaffitto; la fabbrica era già stata controllata a inizio 2010 quando vi furono riscontrati abusi edilizi, lavoro nero, merce contraffatta. Nonostante un provvedimento del sindaco di Firenze che stabiliva la sospensione dell’attività lavorativa e il ripristino delle condizioni di sicurezza, a un anno di distanza poco o niente era cambiato. L’unica differenza è che i cinesi avevano smesso di dormire nella fabbrica, ma i vari ambienti sono risultati ancora carenti dei requisiti igienici-sanitari. Prodotti tossici o altamente infiammabili erano incustoditi, mentre le uscite di sicurezza erano sbarrate e non erano rispettate le norme antincendio. Ai controlli hanno partecipato anche i Carabinieri di Firenze, la Polizia Municipale, l’ASL, la Direzione Provinciale del Lavoro e Vigili del Fuoco.
Due i lavoratori “in nero” scoperti dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro.
Il proprietario di una ditta è stato denunciato per utilizzo di una sostanza pericolosa senza aver redatto il documento di valutazione rischi. Il titolare della società immobiliare pratese, proprietaria del capannone e il locatario cinese dell’immobile, sono stati denunciati per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.
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