1 Marzo 2011

Crisi Btp, il dramma di dipendenti e fornitori (Guarda il video)


Nessuna liquidità, cantieri fermi, appalti revocati come quello sull’autostrada Salerno Reggio Calabria e lo spettro del fallimento che si avvicina. È la situazione della Baldassini Tognozzi Pontello, fra le prime dieci ditte di costruzioni in Italia, gravata da debiti stimati in 900 milioni di euro. La situazione del gruppo con sede a Calenzano tiene con il fiato sospeso oltre 1000 dipendenti in tutta Italia, fra cui circa 600 fra Prato e Firenze, ma anche i fornitori: centinaia di aziende che rischiano di chiudere per via dei crediti non riscossi da Btp; una trentina di queste a Prato hanno indirizzato nei giorni scorsi una lettera ad amministrazioni locali e al presidente del Tribunale chiedendo di essere tutelate, al pari delle 54 banche grandi creditrici.
La Btp è da tre settimane sotto la guida dell’amministratore giudiziale Bruno Inzitari, nominato dal Tribunale di Prato per garantire il patrimonio aziendale e verificare la possibilità di un accordo con le banche per la ristrutturazione del debito e l’ingresso di nuovi gruppi disposti a rilevare almeno un ramo d’azienda. I lavoratori, intanto, non hanno ancora riscosso lo stipendio di gennaio e sperano almeno di ricevere un acconto per il mese di febbraio. Domani al Ministero del Lavoro si terrà un incontro per verificare la possibilità di estendere la cassa integrazione, che al momento copre soltanto duecento dipendenti del gruppo, e si farà il punto sui tempi – sempre più stretti – del tentativo di salvataggio.

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