Potranno essere un po’ più “pesanti” le buste paga dei lavoratori dipendenti da aziende aderenti a Confindustria della Provincia di Prato e/o del Distretto Tessile Pratese per le aziende del settore: questo grazie alle agevolazioni fiscali sull’Irpef relative a quelle eventuali parti del compenso riconducibili a incrementi di produttività.
E’ stato infatti sottoscritto ieri – e si tratta di uno dei primi casi in Italia, forse addirittura il primo – dall’Unione Industriale Pratese, dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e dalle rispettive categorie tessili della provincia di Prato l’accordo che consente di rendere operative le norme in materia emanate.
Con i provvedimenti di legge e le successive circolari, infatti, si prorogavano misure agevolative preesistenti, vincolandole però per la prima volta alla sottoscrizione di un accordo collettivo, aziendale o territoriale che sia. Lo schema di riferimento degli accordi è stato concordato nei giorni scorsi da Confindustria e dalle segreterie nazionali di CGIL, CISL e UIL; Unione Industriale e sindacati pratesi si sono mossi celermente per recepire le indicazioni nazionali, anche perché esisteva già un’intesa verbale fra le parti per l’applicazione immediata, decorrente già da gennaio ma da attivare nei tempi tecnici possibili, dei vantaggi fiscali. Peculiare del documento sottoscritto oggi il riconoscimento della pertinenza, rispetto alla detassazione, degli elementi migliorativi del trattamento dei lavoratori stabiliti nel 1985 dal cosiddetto “accordo pratese”.
Si applicherà quindi una tassazione sostitutiva di favore del 10% su straordinari, lavoro notturno e festivo, premi collettivi riconosciuti per il miglioramento della competitività aziendale.
Soddisfatte le parti sia per il merito dell’accordo, che apre per i lavoratori possibilità di sgravi rispetto ai consistenti oneri fiscali su stipendi e salari, sia per il metodo utilizzato, coerente con la tradizionale reciproca disponibilità al confronto che caratterizza le relazioni industriali a Prato.