18 Aprile 2011

ASM finisce in copertina. “Eco_Design” gli dedica un servizio sul riciclo dei rifiuti


I rifiuti? Materiali che continuano a vivere anche dopo il cassonetto e che un occhio curioso e creativo può immaginare e trasformare in qualcosa di innovativo. E’ accaduto molte volte in passato che i rifiuti siano stati trattati e riadattati a nuovi usi con risultati sorprendenti, e succede di nuovo: “Eco_Design”, il magazine di Anter (Associazione nazionale tutela energia rinnovabili) presenta in copertina un nuovo modo di vedere il rifiuto. Non una cosa destinata necessariamente alla discarica o alla distruzione, bensì qualcosa che prende forma e che lascia spazio all’interpretazione. La copertina della rivista vuol richiamare l’anima del rifiuto: malleabile e pronta a prestarsi a nuovi utilizzi. Il nuovo numero di “Eco_Design”, edito da Gruppo editoriale di Parigi Bini in collaborazione con Anter,  è stato presentato giovedì scorso al Salone del mobile e del design di Milano, nell’ambito di una iniziativa tutta pratese a cui hanno preso parte il museo Pecci, che nel capoluogo lombardo ha trovato una sua dimensione con l’apertura di una sua sede, Opicifico Jm con la partecipazione di John Malkovich che ha presentato la sua linea di abbigliamento per uomo Technobohemian e la nuova collezione di gioielli, la Camera di Commercio che ha lanciato il marchio Cardato regenerated C02. La rivista nazionale – tiratura 50mila copie – contiene un ampio servizio dedicato al riciclo dei rifiuti con foto scattate nello stabilimento di ASM: una sorta di viaggio nel mondo dei rifiuti che, trattati e lavorati, si aprono ad una nuova vita.  “Lo spirito del nuovo numero di Eco_Design – spiega il vicepresidente di ASM e coordinatore nazionale di Anter, Antonio Rancati – si sposa perfettamente con la filosofia e le strategie dell’azienda che punta ad una percentuale di raccolta differenziata sempre più alta per ridurre quanto più possibile il ricorso alle discariche e massimizzare la resa di ogni tipologia di rifiuto. La copertina della rivista è esempio lampante di come un rifiuto apparentemente senza futuro può rivelarsi fonte di ispirazione artistica e sostenibile”.

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