6 Aprile 2011

È morto Rinaldo Innaco. Fu consigliere comunale
e regionale Dc


È scomparso questa mattina Rinaldo Innaco, volto storico della Democrazia Cristiana (qui in una foto dei primi anni Novanta). Era nato a Savignano Irpino (Avellino) nel 1934 e nel 1950 era emigrato a Prato.

Insegnante di italiano all’Istituto «Buzzi», si impegnò già da giovane nella fila dello scudocrociato, ricoprendo poi i ruoli di segretario circondariale e di membro della direzione provinciale fiorentina. Fu consigliere comunale per due legislature: dal 1965 al 1975.

Il suo più impotante incarico istituzionale fu quello di Consigliere regionale. A Palazzo Panciatichi entrò nel 1979 subentrando ad Ivo Butini. Fu rieletto nel 1980, nel 1985 e nel 1990, fino al 1994. Si battè per l’istituzione della Provincia di Prato e contro l’aeroporto di S. Giorgio a Colonica.

Con la fine della Democrazia Cristiana, Innaco si impegnò prima nel Partito Popolare per poi entrare a far parte nel 2000 del Cdu di Rocco Buttiglione, di cui fu membro del Comitato provinciale. Nel 2002 fu tra i fondatori pratesi dell’Udc, nato dalla fusione di Ccd, Cdu e Democrazia Europea. Del partito di Cesa e Casini fu membro della direzione provinciale, del comitato regionale e poi presidente provinciale. Nel 2008 aderì al movimento politico fondato dal ministro Giovanardi ma non si iscrisse successivamente al Pdl, di cui era simpatizzante.

Un male incurabile lo ha portato alla morte in soli due mesi. La salma è esposta alle Cappelle del commiato della Misericordia di Prato; il funerale si terrà domani, giovedì 7 aprile, alle ore 15,30, nella chiesa dell’Annunciazione alla Castellina (via Pagano).

Alla notizia della morte, cordoglio è stato espresso da molti esponenti della Politica locali. Il presidente della Provincia Lamberto Gestri, che fu compagno di partito nella Dc, ha inviato un affettuoso messaggio.  «Ho conosciuto Rinaldo – scrive Gestri – durante una campagna elettorale molto infuocata e subito fui colpito dalla tenacia con la quale lavorava; faceva politica e si immedesimava nei problemi delle persone, anche quelli apparentemente minori». Per Gestri Innaco «era sempre disponibile con tutti, ogni giorno, senza risparmiarsi, con una capacità d’ascolto e di sostegno senza limiti. Seppe conquistarsi un suo spazio all’interno della Democrazia Cristiana e il rispetto di amici e avversari fino a diventare consigliere regionale. Questo fu per lui – afferma ancora – un traguardo importante, significativo, e il meritato riconoscimento per il suo impegno a favore della gente più umile e della città che era diventata la sua». Conclude Gestri: «E’ stato un privilegio aver condiviso con lui tanti momenti che hanno segnato la vita della città. Ho conosciuto un uomo, un cristiano, un innamorato della libertà, della democrazia e della politica intesa come servizio al bene comune».

Per Enrico Mencattini, segretario provinciale dell’Udc, Innaco «rimarra’ esempio e riferimentio politico, anche per il coraggio delle scelte a volte non comprese della sua politica».

Alla moglie Maria e ai figli Francesco – vicecapogruppo Pdl in consiglio comunale -, Laura, Luca e Silvia,  il cordoglio della nostra redazione.

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