29 Giugno 2011

Ciclismo. Domenica 3 luglio la 30^ edizione
della Prato-Abetone


Giunge alla 30esima edizione la Prato-Abetone, una delle manifestazioni più conosciute del ciclismo pratese. Trent’anni fa alcuni amici decisero di raggiungere in bicicletta l’Abetone, l’anno seguente i ciclisti erano diventati 50 e oggi i partecipanti sono mediamente oltre mille, in qualche edizione anche duemila. E la gara ha anche fatto il grande salto, aggiungendo al classico percorso di 72 km quello della Gran fondo, un circuito di 143 km col passaggio dal San Pellegrino in Alpe. Questa mattina a palazzo Vestri l’assessore allo Sport della Provincia Antonio Napolitano, quello del Comune Matteo Grazzini, il presidente del Coni Massimo Taiti, Silvano Melani della Asd Prato Promozione, che organizza la corsa e Alberto pagnini vice presidente della Lega Ciclismo Uisp Prato. La manifestazione è inserita in “0574temPOdisport” della Provincia, che collega alla gara due itinerari. Napolitano e Grazzini hanno sottolineato il valore della manifestazione, che fa ormai parte della storia dello sport pratese tanto da candidarla a evento di punta della promozione sportivo-turistica del territorio. Un concetto condiviso anche da Taiti che ha ricordato come ormai ogni settimana a Prato si svolga un evento sportivo di cartello, a dimostrazione dell’impegno di società e sponsor. Infine Melani e Pagnini hanno illustrato i dettagli dell’edizione 2011 della corsa che vede già oltre mille iscritti e la riconferma della formula gran fondo come elemento di richiamo nazionale. La Prato-Abetone, che si corre domenica 3 luglio, è inserita nella 7° Prova Nobili della Gran Fondo e continua ad essere una corsa che “rappresenta l’idea del ciclista di città che va alla conquista della montagna – come spiega Silvano Melani, presidente del comitato organizzatore – Anche se la montagna in fondo è a due passi, la corsa viene sempre vista come un’avventura. L’idea della gran fondo è stata proprio questa, permettere ai ciclisti di abbinare la distanza classica ad un percorso molto duro con la salita del San Pellegrino”.

LE NOVITA’ – Partenza della manifestazione alle 7,30 e pasta party presso lo chalet dell’Ovovia dell’Abetone al chiuso.

PRATO-ABETONE E’ TURISMO – L’evento sportivo sarà anche turistico, grazie all’inserimento in “0574temPOdisport”, con due itinerari per i ciclisti che parteciperanno alla gara e i loro familiari. Sabato 2 luglio si potrà visitare il centro storico di Prato con una guida. Oppure c’è l’itinerario enogastronomico, accompagnati dai responsabili del Consorzio della Strada dei vini di Carmignano e dei Sapori tipici pratesi.

PRATO-ABETONE 2010 – Lo scorso anno bissò il successo nel percorso classico dei 72 km Alessio Pareschi (Gianluca Faenza) in 2 ore e 26,17 minuti che superò in volata Federico Cerri (Team Cerri) mentre Simone Orsucci (Ciclo team San Ginese) è giunto terzo a 56”. Nella Gran Fondo un grande podio con Anatoli Chaburka vittorioso sul traguardo dell’Abetone con il tempo di 4 ore e 47,35 minuti. Dietro di lui il toscano Simone Sguerri e terzo il brasiliano Otavio Bulgarelli con 4 ore e 50,39 minuti. Nel femminile Claudia Gentili (Sintesi Vittoria Cicli Copparo) ha conquistato la vittoria in 5 ore e 31,30 minuti davanti a Cristina Nisi (Bhoss King Bike) e Vincenza Fumarola (Spin Bike Pesaro).

ORGANIZZAZIONE – La gara è organizzata da Silvano Milani per la Asd Prato Promozione insieme alla Uisp di Prato, a Regalami Un Sorriso e Ca Montemurlo oltre a Lenzi Bike e ai tanti volontari. Oltre alla collaborazione del Coni di Prato e il patrocinio delle Province di Prato, Pistoia, Modena e Lucca e dei Comuni di Prato, Pistoia e Abetone.

ISCRIZIONE – E’ possibile iscriversi fino a sabato 2 luglio. La quota, 30 euro, comprende tassa d’iscrizione, pacco gara, rifornimenti durante il percorso, pasta party all’arrivo. Ticket a/r ovovia Abetone. Cronometraggio e chip a cura di Championchip. Per iscriversi bisogna compilare il modulo e inviarlo a Il Campione (via Mino da Fiesole, 20 – 59100 Prato oppure pratoabetone@email.it, oppure al fax 0574 514192 con allegata fotocopia del documento che attesti l’avvenuto pagamento da effettuare tramite c/c postale 22625552 o bonifico bancario su Cariprato agenzia Mezzana, Iban IT 59 Z057282 1562 4625 7000 1360 Intestato a ASD Prato Promozione.

INFORMAZIONI – Per informazioni 0574 583340 oppure 393 0983507. Non verranno accettate iscrizioni illeggibile o incomplete.

IL PERCORSO

La 30° edizione vede al via i corridori per la classica distanza di 72 Km e per il percorso lungo di 142 km con la salita del San Pellegrino in Alpe dove i ciclisti si troveranno di fronte a 10 km di pendenze infide, più altri 3 km da inferno (con una pendenza anche del 22%) che sono come un muro di carta moschicida, in grado di infeltrire anche le più nobili fibre muscolari. Infatti per ben tre volte il Giro d’Italia si è inerpicato su questa salita e ha fatto selezione. Da Prato si arriva a Pistoia e si sale fino alle Piastre, per chi farà il percorso lungo si consiglia di non forzare. Gavinana che è il termine per coloro che scelgono il percorso corto. I ciclisti che invece vorranno raggiungere l’Abetone, dopo aver raggiunto La Lima al 45° Km, sceglieranno se proseguire per Pianosinatico infilandosi in un magnifico e fitto bosco di alti faggi, attraversare Le Regine e raggiungere l’Abetone (per un totale di 72 km) o svoltare verso Popiglio per poi scendere per circa 20 km e raggiungere Bagni di Lucca lungo la SS 12. A questo punto, e si consiglia di stare in gruppo di 3-4 persone, percorrendo sempre la statale 12 si raggiunge un bivio, nei pressi del Ponte di Serraglio, per prendere sulla destra la statale 445 che è in leggera salita. Si continua in direzione Barga e Castelnuovo Garfagnana per altri 25 Km attraversando Fornoli, Fornaci di Barga e Campia (200 metri s.l.m) e conquistare Castelnuovo Garfagnana che vedrà i corridori raggiungere il 90° Km a 270 metri di altezza. A questo punto si prende la statale 324 e anziché procedere in direzione Castiglione Garfagnana si va a destra per San Pellegrino in Alpe. Sono 13 km ma sono senz’altro il clou di questo circuito. È la novità assoluta e il profilo altimetrico incute timore, qualcuno consiglia di portare la tripla ma lo stimolo agonistico va al massimo. Un’impennata secca verso il cielo, proprio alle spalle di Castelnuovo, al confine tra Toscana ed Emilia .Poco più di tredici chilometri per salire fino ai 1525 metri del Santuario, più un altro chilometro e mezzo per raggiungere il Passo del Pradaccio. Si prende subito quota con due tornantoni che portano alla frazione di Pieve a Fosciana e poi si procede in piano sino ad incontrare a destra il bivio per San Pellegrino in Alpe e Campori (km. 3,9 a 380 metri). Praticamente la scalata inizia qui, ci sono le prime rampe e la salita si va via delineando nella sua estrema regolarità: pendenze attorno all’8-9%, si pedala in agilità con il 39×19 alternato al 21. Ma l’attenzione deve rimanere sul risparmio delle energie per la parte finale. Superato il piccolo borgo di Chiozza (km. 10 a 900 m.) all’improvviso appare una rampa minacciosa ma per fortuna è solo un falso allarme, dopo poche decine di metri si riprende a salire tranquillamente: ad un certo punto si incontra anche un tratto in discesa di circa 500 m, località Boccaia. L’altimetro segna 1160 m. dopo 13,8 km di scalata. Sulla carta dovrebbero mancare poco più di 2 km alla meta ma con ben 400 m di dislivello (ovvero 20% di pendenza media). Da qui sino al millenario santuario un percorso durissimo: nulla da invidiare ad una salita alpina. Marco Pantani la definì salita difficile. Ecco pararsi di fronte la prima micidiale rampa, annunciata da un cartello minaccioso che indica pendenza del 18%: le danze cominciano, si consiglia di innestare la ridotta (leggi 39×26 per i maschi e qualcuno consiglia anche 39×28/29) e comincia il divertimento. Velocità di crociera e due chilometri da incubo, ma soprattutto bisogna stare attenti all’ultimo tornante che precede le prime case del borgo di San Pellegrino in Alpe (km. 16,7 m. 1524) che è veramente impossibile, la pendenza la tradizione racconta supera abbondantemente il 22%. E qui sono conservate le spoglie dei Santi Pellegrino e Bianco, per il Museo della Civiltà Contadina e per lo stupendo scenario della Alpi Apuane. Molti potranno anche fermarsi per ammirare il panorama anche se per l’arrivo ci sono ancora 26 Km. Poi si prosegue verso il valico di San Pellegrino (km 18,1 m 1617, il toponimo esatto è quello di Passo di Pradaccio). Un breve tratto di discesa ed ecco il Passo delle Radici (km. 19,1, m. 1510). Si riprende la statale 324 e si può riprendere fiato per un tratto di discesa di 12 km che prima costeggia le poche case di Sant’Anna Pelago (1069 m) fino a conquistare il 126esimo chilometro e precisamente Pievepelago. Ci si immette sulla S.S. 12 seguendo l’indicazione Abetone che è posto a 1388 m. Dall’innesto si riprende a salire con alcuni strappi che permettono ai ciclisti di lasciare alle spalle Fiumalbo e le sue antiche case di sasso. La salita è sempre più decisa (6/7 % di pendenza) attraversando la frazione di Faidello per conquistare l’arrivo dell’Abetone dove il pensiero andrà senz’altro a quel ceppo sormontato da una croce e, sullo sfondo, una catena montuosa che ”Risponde, com’eco – di voci lontane, la bianca visione de l’Alpi Apuane”. E ti dice, ce l’hai fatta.

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