Sono arrivati i profughi
a Sofignano


Sono arrivati stanchi e un po’ disorientati. Dalla Libia a Lampedusa in nave, poi in Puglia e infine, ieri sera alle 23, con almeno cinque ore di ritardo sulla tabella di marcia, in autobus a Sofignano nel Comune di Vaiano. Sono gli otto profughi, tutti uomini, due pakistani e sei di origine malese, che saranno ospitati, in attesa di ricevere lo status di rifugiato per motivi politici. Ad accoglierli ieri sera, nella struttura di proprietà della diocesi, il parroco di Vaiano e amministratore parrocchiale di Sofignano don Carlo Bergamaschi e il presidente dell’Opera Santa Rita Roberto Macrì. Ad accompagnarli nel tragitto toscano, insieme a due operatori del Santa Rita, la dirigente della Provincia Elena Cardosi. Anche questa volta, così come sta avvenendo per i 14 profughi arrivati a Cerreto lo scorso 18 maggio, l’accoglienza è a cura del Santa Rita. In un francese un po’ stentato gli otto uomini, in gran parte giovani, uno è appena diciannovenne, hanno raccontato di aver lasciato in Libia un lavoro e soprattutto un paese dilaniato dalla guerra. Il più anziano del gruppo ha fatto da portavoce raccontando come il loro imbarco per le coste italiane sia stato obbligato dalle milizie di Gheddafi che dopo avergli preso tutto li hanno caricati a forza sulle carrette del mare. «Quando siamo partiti – ha detto uno dei profughi – non sapevamo neppure quale fosse la nostra destinazione, grazie per averci accolti».

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