22 Luglio 2011

Omicidio di via Pistoiese, arrestato connazionale


E’ stato arrestato ieri pomeriggio e ha confessato l’omicida di Chen Ajing, il 39enne cinese ucciso ieri in un laboratorio di via Pistoiese. A uccidere l’uomo, in corso di regolarizzazione, è stato un suo collega di lavoro e connazionale, Z.L., 38 anni, regolare ed incensurato, fermato dai carabinieri tre ore dopo il delitto in via Filzi, all’altezza del civico 53. L’uomo si era cambiato di abiti ed era assieme al suo avvocato, con l’intenzione dichiarata di costituirsi. I carabinieri, del resto, avevano già stretto il cerchio attorno a lui, grazie alla collaborazione di alcuni operai che hanno assistito ai fatti, fra cui le mogli della vittima e dello stesso omicida. La localizzazione di quest’ultimo nel Macrolotto Zero, nelle ore successive al crimine, era stata possibile grazie alla tracciabilità dei suoi cellulari; e la zona, con il supporto del Nucleo elicotteri di Pisa, era stata cinturata da cinquanta carabinieri.

A scatenare la furia omicida è stata una lite per la ripartizione delle commesse, fra due operai che lavorano a cottimo nella stessa ditta di confezioni. Il reo confesso ha afferrato un coltello da cucina, con una lama di 20 centimetri, e lo ha conficcato in gola al connazionale. Poi, assieme ad altri operai, ha afferrato il cadavere e lo ha trascinato con dei teli sul piazzaletto esterno prima di darsi alla fuga. A chiamare i soccorsi e a indicare chi fosse l’assassino, sono stati tuttavia gli stessi lavoratori, fra cui, come detto, le due mogli. L’immobile è stato sequestrato, mentre sono tuttora al vaglio della Procura di Prato le posizioni di altri soggetti rintracciati dai carabinieri, per l’eventuale reato di favoreggiamento.

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