23 Luglio 2011

CARLESI (PD) A RUOTA LIBERA SU SICUREZZA,
URBANISTICA E CULTURA


“L’eroe del già visto (Panariello) esiste. Prato non più. E’ la seconda considerazione, alla fine di una settimana nella quale abbiamo assistito a un altro omicidio (bravi i carabinieri a risolvere subito il caso), a una marcia indietro dell’assessore sceriffo sui militari (che certo troverà da smentire e polemizzare, lui che racconta tutto e il contrario di tutto), e a un Comune e una Provincia che hanno privato la città di un simbolo come la sua corsa ciclistica. Se il gran premio Industria e Commercio non si farà, non sarà la fine del mondo ma un segnale grave di quello che sta accadendo. Prato è una città in balìa di se stessa. Bene ha fatto il procuratore capo Piero Tony a sottolineare che è mancato un dibattito politico ampio sul recente assalto alla casa del presunto pedofilo di Iolo. La città – aggiungo – è senza guida politica e senza un’amministrazione comunale capace di guardare più in là di quattro (certo da riparare) buche. Una città dove, se non si è cinesi o non si ha la sfortuna d’imbattersi in un posto di blocco in grande stile, passa di tutto e tutto è di fatto permesso.
Corrono brutti tempi e corrono, tanto per spostare più in là l’auspicabile inizio d’un dibattito alto e proficuo, tempi di vacanza. Vale però la pena porre in agenda, subito, tre punti.
Primo. L’urbanistica. E’ dal recupero del Macrolotto zero e di tantissimi, e sparsi, volumi che si vorrebbe far ripartire la città. Come, però? Lasciando fare e disfare liberamente ai privati o ponendo vincoli seri? In urbanistica, i vincoli non sono privazione ma libertà di restituire a zone di una città la dignità che compete loro e a tutti gli abitanti della stessa città servizi e spazi. Di fronte ai fenomeni sottovalutati di devianza giovanile qualcosa può essere fatto proprio ricavando “centri servizi” per i più giovani quando andremo a prevedere gli standard per recuperare i grossi volumi industriali di una Prato che non c’è più e che non tornerà. Sui giovani, per altro, abbiamo presentato un’interpellanza che giace in consiglio comunale da tempo. Troppo tempo.
Secondo. La sicurezza. Quando dicevamo, contraddetti dall’assessore Milone (durante e dopo la campagna elettorale) che servivano uomini per le forze dell’ordine e non militari, con tutto il rispetto che si deve loro, venivamo tacciati di persone che non tengono conto dell’argomento sicurezza. Qualcuno ci spieghi, in due anni, che cosa è cambiato, in virtù di una politica diretta soltanto  a reprimere l’illegalità cinese (cosa da fare con personale qualificato, come abbiano visto in alcune importanti operazioni condotte dalle forze dell’ordine e coordinate dall’antimafia, e studi approfonditi, anziché solo con maxi blitz che sacrificano il vero risultato in nome della visibilità di qualcuno). La realtà, per altro, è diversa. Da Roma, dove si continua per inciso a discutere all’infinito degli aiuti economici per Prato, arrivano tagli al personale di questura e carabinieri. Ne servono di più. Come servono gli specialisti dei controlli sull’evasione fiscale, e non solo quella dei cinesi.
Terzo. La cultura e lo sport. Ho fatto cenno, non a caso, al Gp Industria e Commercio. La corsa è qualcosa che appartiene a tutti i pratesi e della quale i pratesi, salvo interventi dell’ultimo istante, verranno privati. Si parla di pratesità e si priva Prato del grande ciclismo. Dieci e lode. Cultura significa mantenimento di tradizioni, dialogo, azioni forti sul piano della coesione sociale. Il Comune che ha fatto? Ha chiamato Panariello e Battiato, tanto per restare all’estate, e li ha conditi con una serie di micro-eventi. Non è con gli eventi, grandi e piccoli, che si fa cultura.
E’ anzi vero il contrario: è una città forte della sua cultura e capace di produrne a far sì che eventi di primo piano possano essere accolti. Pistoia è a 15 chilometri. Una città viva, pur con i suoi problemi. Chi volesse darci un’occhiata è pregato di farlo. Forse, per un’ora, dimenticherà con sollievo due anni di giunta Cenni e, più in generale, nessuno escluso, di diatribe e immobilismo di carattere politico”.

Massimo Carlesi
Capogruppo Pd consiglio comunale Prato

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