Delitto di via Ariosto, macchie di sangue su uno dei due fucili sequestrati al padre di Sara
Ci sarebbero macchie di sangue su uno dei due fucili da caccia sequestrati dai carabinieri al padre di Sara Baldi, la studentessa il cui cadavere è stato trovato martedi scorso accanto a quello del fidanzato Imad Merouane nella loro casa al primo piano di via Ariosto 17. E’ quanto emerge da ambienti investigativi. Anche le cartucce sequestrate a Roberto Baldi, padre di Sara, risulterebbero compatibili con le munizioni sparate contro i due fidanzati. Sara aveva una ferita da arma da fuoco al costato, vicino al cuore. Imad, che secondo l’autopsia è morto poco dopo la fidanzata, è stato attinto al volto da una fucilata e da tre coltellate. I due colpi mortali sono stati sparati con cartucce a pallini esplose da un fucile da caccia. Massimo riserbo su questa fase delle indagini: al momento sul fascicolo aperto dalla Procura di Prato non è stato rubricato nessun reato e non c’é nessun indagato riguardo alla morte dei due fidanzati. Le armi da caccia sequestrate al piano terra dello stabile, erano regolarmente denunciate ed erano di proprietà del padre di Sara Baldi. Dopo un primo sopralluogo, potrebbero tornare presto in via Ariosto gli esperti del Ris di Roma, per avere ulteriori elementi che dimostrino la presenza di una terza persona sul luogo del delitto. Intanto per ricordare Imad, martedi sera alle 21,15 al campo sportivo di Coiano si terrà un’amichevole fra le due squadre di calcio del Csi, in cui il giovane marocchino aveva militato. Durante la gara tra Misericordia Capezzana e Uniti per la pace sarà effettuata una raccolta libera di offerte, il cui ricavato sarà devoluto alla famiglia del giovane marocchino, la cui salma, non appena il magistrato concederà il via libera, sarà trasferita in patria per la sepoltura islamica.
Ci sarebbero macchie di sangue su uno dei due fucili da caccia sequestrati dai carabinieri al padre di Sara Baldi, la studentessa il cui cadavere è stato trovato accanto a quello del fidanzato Imad Merouane nella loro casa di Prato il 26 luglio scorso. E’ quanto emerge da ambienti investigativi. Anche le cartucce sequestrate a Roberto Baldi, padre di Sara, risulterebbero compatibili con le munizioni sparate contro i due fidanzati. Imad aveva al capo una ferita fatta con un’arma da fuoco; Sara ne aveva una al costato, vicino al cuore. Colpi che, ha stabilito l’autopsia, sarebbero stati sparati con cartucce a pallini esplose da un fucile da caccia.
Massimo riserbo su questa fase delle indagini alla procura di Prato: al momento sul fascicolo non è stato rubricato nessun reato e non c’é nessun indagato riguardo alla morte dei due fidanzati. Le armi da caccia sequestrate erano regolarmente denunciate ed erano di proprietà del padre di Sara Baldi, Roberto.
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