28 Luglio 2011

Delitto via Ariosto, sequestrate cartucce da fucile.
“Imad voleva sposare Sara
e trasferirsi in Germania”


Imad Merouane, il giovane marocchino di 28 anni, trovato morto due giorni fa insieme alla fidanzata Sara Baldi, 23 anni, nell’appartamento di via Ariosto “voleva sposarsi a settembre, e andare a vivere e lavorare in Germania”. Lo ha detto M’Hamed Lekroune, lo zio del ragazzo, che è stato rintracciato dai carabinieri ed è arrivato oggi a Prato da Genova, dove vive. Secondo M’Hamed che si definisce il “padre adottivo” di Imad, il giovane avrebbe più volte ribadito alla zia l’intenzione di andare a vivere con Sara in Germania. Per M’Hamed, quello di via Ariosto, “potrebbe essere un delitto maturato nel contesto familiare della ragazza”.
Intanto, i carabinieri hanno sequestrato oggi nella soffitta del terra tetto di via Ariosto una scatola con delle munizioni da fucile; si tratta delle cartucce per i due fucili da caccia già sequestrati nell’appartamento al piano terra a Roberto Baldi, il padre della ragazza, che deteneva regolarmente le armi. L’uomo, al quale è stata sequestrata anche l’automobile, è stato sottoposto al test dello stub per verificare se nelle ore precedenti avesse utilizzato armi da sparo. E’ stato proprio Roberto Baldi, informatore farmaceutico, a scoprire martedi mattina i due cadaveri, dopo aver dormito – secondo quanto riferito agli inquirenti – nella casa della compagna. L’esame dello stub è stato effettuato anche sulle due vittime, che secondo l’autopsia, sono decedute entrambe per un colpo di fucile: lei trafitta al torace, lui al volto. Imad aveva anche tre vistose ferite da armi da taglio in viso, inflitte con ogni probabilità con uno dei due coltelli trovati sulla scena del delitto. Assente invece nella stanza il fucile che ha ucciso i due giovani. Mentre nel salotto è stata trovata una valigia semidisfatta. Una vicina di casa ha detto ai carabinieri di aver udito uno sparo la notte del delitto, ma di averlo scambiato per i rumori che a volte si sentono dai laboratori tessili vicini, anche di notte. Nessun rumore è stato invece avvertito dalla nonna di Sara che abita al pian terreno dello stabile, e dalla cugina che abita al secondo piano.
Ieri il sopralluogo dei Ris di Roma ha cercato di decifrare i segni di sangue presenti in buona parte dell’appartamento al primo piano. Impronte insanguinate alle pareti, orme e segni di trascinamento sul pavimento sono i possibili segni di una colluttazione, ma anche di un eventuale inquinamento della scena da parte di terzi; mentre nessun segno di effrazione è stato riscontrato sulla porta.  E tuttora non ci sono persone iscritte nel registro degli indagati.

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