25 Luglio 2011

Filiera corta della carne. Serve un macello pubblico


Mangiare bene e sano a chilometri zero. E’ la filosofia della filiera corta, che si sta sviluppando anche nella nostra provincia, che dispone di una realtà agricola e zootecnica di notevoli potenzialità. Il progetto Analisi e prospettive della zootecnia pratese, che Coldiretti sta portando avanti con il sostegno della Provincia di Prato, si pone l’’obiettivo di promuovere la zootecnia pratese attraverso la creazione di una rete tra agricoltori, allevatori e commercianti locali, creando una filiera corta tutta pratese. Dopo una prima parte in cui è stato compiuto uno studio volto a quantificare sia l’’offerta di foraggi e cereali da parte degli agricoltori pratesi, sia la domanda di tali prodotti da parte degli allevatori, sono stati avviati dei tavoli tecnici di discussione con le singole categorie, al fine di evidenziare le problematiche specifiche nella realizzazione della filiera corta e trovare possibili soluzioni. Da qui ha preso campo la volontà dei soggetti coinvolti di impegnarsi in un progetto comune; a breve verrà proposto un accordo di programma tra agricoltori-allevatori-commercianti locali e prossimamente sarà istituito anche un sito dove reperire i contatti dei produttori pratesi. La filiera corta della carne vede protagonista la Calvanina, una razza autoctona, o riginaria dei monti della Calvana. La razza è oggi in fase di espansione numerica. Sono circa 800 i capi censiti in 25 allevamenti, dei quali 15 nella sola provincia di Prato. Quello che ancora manca in questo percorso è la presenza di un macello pubblico. Il progetto è già stato individuato come prioritario, ora si cercano le risorse per realizzarlo.”

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