25 Luglio 2011

WHY BUY LOCAL? Ovvero, fare la spesa a New York.


Entrare in un supermercato americano è un’esperienza favolosa, che merita provare e che dà una buona idea del consumismo e dell’abbondanza e della varietà di prodotti che arrivano da ogni dove, di ogni genere e qualità.

L'ingresso del reparto frutta e verdura.

Anche chi viene a New York da turista può farsi un bel giro in un supermercato e scattare qualche emblematica foto (qui vedete qualcuna di quelle che ho fatto io sotto gli occhi indifferenti degli inservienti), senza contare che in molti supermercati si trovano bellissime sezioni dedicate al buffet con tantissimi prodotti (dall’insalata alla rosticciana al riso alla cantonese passando per la peperonata, l’insalata di mare, i fusilli ai funghi, i tortellini e il salmone in padella) che si possono consumare nei tavoli all’interno del supermercato, in una gustosa pausa pranzo. Ma fare un giro al supermercato conviene anche se ci si vuole rendere conto di quanto costi vivere a New York.

Sono andata per voi da Whole Foods, una catena di supermercati piuttosto costosa, con prodotti di buona qualità e molto in voga tra i newyorkesi, soprattutto perché è la prima catena di supermercati negli Stati Uniti a vendere prodotti “organic” (potremmo dire “biologici”),  e spesso “local” (un corrispettivo del nostro “a chilometro zero”). Dettaglio non trascurabile, questo della provenienza e della qualità dei cibi: gli Stati Uniti infatti fanno ampio uso di OGM, organismi geneticamente modificati, in agricoltura e nei derivati, (quegli stessi OGM verso cui al contrario l’Unione Europea è molto più cauta): gli alimenti “organic”, dunque, dovrebbero esserne privi. E la differenza in qualità si sente, soprattutto nel prezzo.

Un reparto dove si apprezza bene la differenza di prezzo tra prodotti che sono “organic” e prodotti che non lo sono, oppure che sono coltivati “local” è il reparto frutta e verdura. NB: i prezzi sono riportati in libbre (454 grammi).

Un pezzetto del grande reparto frutta e verdura di Whole Foods.
Dal broccoletto al radicchio alla rucola, ce n'è per tutte le stagioni....

I limoni, ad esempio, costano 59 centesimi l’uno, ma il prezzo sale a 89 cent per ciascun limone organic. Le pesche stanno a 2.99 dollari alla libbra, quelle locali si trovano invece a 1.89.

I peperoni costano 3.99 alla libbra; quelli organic stanno a 4.99. Le zucchine local, in offerta, costano 99 centesimi alla libbra; ben 2.49 quelle organic. Una banana organica costa 99 cent, una “normale” 79 cent.

Continuiamo a riempire il nostro carrello virtuale. Reparto pesce: il branzino greco costa 10.99 alla libbra; la sogliola pescata in New Jersey (dietro l’angolo, praticamente) sta a 5.99. La carne, cavallo di battaglia nel piatto degli americani, è molto bella e generalmente anche molto gustosa. La bistecca disossata costa 12.99 dollari alla libbra; le salsicce 3.49; il petto di pollo 6.99 dollari ma scende a 3.99 se comprato nella mega confezione famiglia-risparmio. Gli hamburger in confezione risparmio costano 4.99 dollari alla libbra.

Colazione: un muffin (ottimo), costa poco meno di 2 dollari; un pacco di cereali sta tra i 4 e i 6 dollari a seconda dei gusti (la scelta occupa una parete intera); 1/2 gallone di latte organico (1.89 litri) costa 1.99 dollari; 2.99 per un chilo di yogurt bianco. Le uova, vero must have nella colazione dell’americano, sono quasi sempre vendute in pacchi da 12, e una confezione di extra large costa 3.99, ma si arriva anche a 4.49 per 6 uova jumbo organic.

Nostalgia di casa? L’olio d’oliva (non molto usato direi: l’insalata qui si condisce con topping al sapore di formaggio, maionese, salsette agrodolci, aceti, salsette di simil soia etc) si trova anche 8.49 dollari (ed è il più economico, ovviamente) in una confezione da un litro, denominato “extra vergine italiano”: ma è chiuso in una latta (tipo come da noi viene venduto l’olio di semi), e non mi sento di garantire sulla qualità. Il pane che chiamano “paesano” costa 3.99 la pagnotta (a occhio pesa 5-600 gr); il “pane italiano” è più economico e lo troviamo a 2.49 dollari per un filoncino, mentre il rustic bread, la ciabatta, sta a 3.99. Un beagle, la ciambella salata adorata dagli americani che la scaldano e la condiscono con un po’ di formaggio o burro nel mezzo, costa 99 cent.

Un pacco da una libbra (454 grammi) di penne De Cecco, invece, si trova a 2.69 dollari; il pecorino romano sta a 11.99 alla libbra e il parmigiano reggiano (che profumo!) sale a 19.99: lo vendono a tranci, grattugiato, e vendono anche le croste!

Le croste di parmigiano, in vendita da Whole Foods a circa 3 dollari alla confezione.

Voglia di pizza? La quattro formaggi con “mozzarella, fontina, parmesan“, e provolone affumicato, la troviamo surgelata a 4.99 dollari.

Se qualcuno ha preso appunti per strada può fare il conto di quanto mediamente si possa spendere per fare la spesa qui a New York… senza contare che alla fine dello scontrino dovete sempre aggiungere le tasse (non incluse nei prezzi esposti) che cambiano da Stato a Stato e che a New York ammontano a circa l’8,870% del prezzo finale.

Commenti
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