3 Agosto 2011

A DAY IN NEW YORK


E così, a New York, in un solo giorno, succede che:

1. Ore 9. In metropolitana. Una signora di almeno 75 anni, capello grigio a crocchia, occhiali tartarugati e alluce valgo. Sta guardando un film sul suo IPod. In testa ha le cuffie dottor Dre (quelle enormi da DJ, per capirsi). Non è mai troppo tardi, mi vien da dire.

2. Ore 12. Vado al mercato dei prodotti locali in Union Square. Mi faccio conquistare da una distesa di pomodori rossi belli splendendi al sole. Ne voglio comprare due per gustarmeli come tante volte li mangiamo in Italia, spaccati a meta’ e conditi con sale e olio, e un buon panino per fare la “scarpetta”. Mi scelgo due bei pomodorini rossi. Ah, buoni! Gia’ li pregusto. Il tipo li pesa. Attenzione! Mi chiede 4dollari e 99 cent. Per due pomodori. Sai che c’è?  Che mi son tenuta la voglia, aspettando il ritorno in Italia. Nel frattempo, mangiatene voi per me, sapendo quanto fortunati siete.

3. Ore 19. Il calendario segna il 3 di agosto, il termometro staziona sui 28 gradi: esco in strada e mi rendo conto che indosso golfino e sciarpetta.  Incredibile? Ma vero. Colpa (o merito?) dell’AC, l’aria condizionata sparata a tutta potenza sulla metro, in ufficio, nei musei (ho visto persone girare nelle sale espositive con il giubbottino), nei negozi e nei supermercati, vera mania americana a cui gli italiani a stento riescono ad abituarsi. Figuriamoci che i miei coinquilini lasciano l’AC accesa 24/7 (ventiquattro ore per sette giorni a settimana), anche quando in casa non c’e nessuno, “Così quando torniamo la troviamo fresca!”, mi dicono. E poi mi vengono a parlare di crisi e di debito, eh?

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Ulderico
Ulderico
12 anni fa

mi sembra che di New York si colgano inesorabilmente gli aspetti piu’ banali e scontati. Raccontare questa citta’, attraverso un blog, a chi non la vive, richiede uno sforzo di fantasia, curiosita’ e spirito giornalistico piu’ affilati per tentare di andare oltre ai luoghi comuni (Aria Condizionata, pomodori costosi etc)….magari potresti parlare di crisi e debito ma non come battuta sull’AC perche quella e’ una cosa seria

Luci
Luci
12 anni fa

Caro Ulderico, ogni commento, se pure negativo, è un segno di attenzione, e come tale lo prendo e non mi offendo. Anzi. Perciò ti invito a leggere anche quei post (perché sul blog ne ho già scritti, le scorse settimane) in cui racconto della difficoltà nel trovare lavoro, in cui parlo di disoccupazione e dell’ “altra metà della Mela” che non sia quella patinata di un musical a Broadway.
Permettimi poi di aggiungere che non trovo affatto banale parlare dei pomodori che costano tanto: parlo di vita quotidiana, di cose che si toccano. Forse non tutti realizzano, stando a casa in Italia, che la vita dall’altra parte dell’oceano non è solo un costante splendore: ci sono piccoli piaceri quotidiani, per noi scontati nel Belpaese, a cui spesso si è costretti a rinunciare. E non parlo solo del caffè.
Fare caso a questo, forse, è più fantasioso e meno scontato di quanto si immagini.