6 Agosto 2011

Giallo di via Ariosto, Roberto Baldi: “Ho spostato io i fucili”


“Ho spostato io i fucili dal luogo della tragedia”. A dieci giorni dalla scoperta dei cadaveri di Sara Baldi e Imad Meroauane, Roberto Baldi, il padre della ragazza racconta al Tirreno la sua verità. Il 26 luglio scorso l’uomo era andato a trovare la madre, che abita al piano terra. Poi, non avendo sentito al telefono la figlia, ha aperto l’appartamento di Sara al primo piano e ha visto i corpi dei due ragazzi distesi su un materasso posato sul pavimento in soggiorno.
“Sara sembrava addormentata”, mentre Imad “era sdraiato supino, a bocca aperta, coperto di sangue” ha detto al Tirreno Roberto Baldi, cha ha aggiunto: “Ho guardato in camera e ho visto i due fucili, sul letto. Poi sono sceso da mia madre. E’ stata lei a consigliarmi di togliere i fucili, e così ho fatto, prima di chiamare i carabinieri. Ho pensato che forse non dovevano stare lì visto che io avevo preso la residenza da un’altra parte, e poi ero convinto che Sara e Imad fossero stati uccisi con un coltello”.
L’autopsia ha invece appurato che sono stati proprio due colpi di fucile a ferire a morte i fidanzati. L’ipotesi più accreditata dagli inquirenti, resta quella di un omicidio-suicidio: a sparare a Sara potrebbe essere stato Imad, che poi si sarebbe tolto la vita. Il movente potrebbe essere stato la gelosia del ragazzo. Ulteriori riscontri sono attesi dalla relazione finale del Ris di Roma, che ha computo un lungo sopralluogo in via Ariosto, e dall’esame dello stub, al quale sono stati sottoposti  sia Roberto Baldi, sia i corpi dei due giovani, per verificare chi abbia esploso i colpi di fucile mortali.

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