Montemurlo, arrivati i nuovi profughi dalla Libia
Una coppia ha perso il figlio durante il viaggio


Dopo Cerreto e Sofignano anche Montemurlo accoglie un piccolo numero di profughi richiedenti asilo provenienti dalla Libia. Sono tre coppie di nigeriani e un’altra formata da una nigeriana e da un uomo del Burkina Faso. I due hanno una bimba di dieci mesi di nome Jennifer. Nove persone in tutto che trovano accoglienza nella ex sede della Misericordia in via Oste.
Grazie a questa disponibilità del Comune di Montemurlo ma sopratutto della Confraternita locale della Misericordia, l’Opera Santa Rita ha potuto operare una riorganizzazione tra i 39 profughi presenti sul territorio pratese. A Montemurlo trovano così posto tutte le coppie che in questi mesi, il primo scaglione è arrivato a maggio, sono state accolte nelle strutture di Cerreto e Sofignano.
Gli ultimi arrivati, Ezebè e Stella portano ancora nel cuore una immensa tristezza: nel viaggio dalle coste della Libia a Lampedusa hanno perso il figlioletto di un anno e mezzo. Storie tragiche di chi, scappando dalle miserie del paese natale, la Nigeria, si è ritrovato nell’orrore della guerra civile libica.
Anche in questo caso l’accoglienza è a cura dell’Opera Santa Rita che, come per Cerreto e Sofignano, mette a disposizione della struttura tre operatori che a turno garantiranno una presenza fissa. Anche l’allestimento dei locali, con l’acquisto della cucina, dei letti e degli arredi è a suo carico.
Per la gestione dei profughi il Santa Rita percepisce dalla Regione un corrispettivo di una quarantina di euro a giorno per ogni persona. I rimborsi però devono ancora arrivare. E allora viene da chiedersi: se non ci fosse un ente come il Santa Rita, dotato di mezzi e personale, come si sarebbe potuto far fronte a questa emergenza?

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