Sasch, proposta di concordato al 18,7%
Debiti per 95 milioni di euro, di cui 5 con lo Stato


Un passivo di 95 milioni e un concordato al 18,7 % per i creditori chirografari. Sono i dati salienti del concordato di Sasch spa, che come pubblicato questa mattina dal quotidiano Il Tirreno, arriva alle strette finali con le lettere, inviate in questi giorni ai creditori dell’azienda di cui sono soci la famiglia Giovannelli e la famiglia del sindaco Roberto Cenni. La proposta di concordato è per cessione integrale dei beni e non prevede fasce di merito, salvo quelle previste per legge. Ai creditori privilegiati, e cioè i dipendenti dell’azienda (che vantano in tutto 2 milioni e 150 mila euro), alcuni fornitori e lo Stato – per complessivi 9 milioni e 687 mila euro – andrà il 100% del credito vantato. Nei confronti dello Stato, fra debiti tributari e previdenziali, il debito di Sasch amonta a quasi 5 milioni di euro. Ai creditori chirografari – che vantano crediti complessivi per quasi 80 milioni (circa 65 milioni quelli delle banche) – viene proposto appunto il 18,7%. Ad esempio, una ditta che abbia da avere da Sasch 100 mila euro, dovrebbe accontentarsi di 18 mila e 700 euro.

I creditori dovranno ora documentare le proprie ragioni comunicandole alla segreteria dei commissari giudiziali entro il 30 settembre. L’assemblea dei creditori è invece convocata il 3 novembre presso il Tribunale di Prato. Entro tre giorni prima di questa data i commissari giudiziali – Lorenzo Stanghellini, Evaristo Ricci e Leonardo Castoldi – valuteranno la proposta di concordato e compileranno una relazione a beneficio dei creditori. Il concordato è vincolato all’ingresso – 15 giorni prima dell’assemblea dei creditori – di un nuovo partner finanziario in via Monteverdi, la new.co costituita dalle famiglie Cenni e Giovannelli per il salvataggio del marchio Sasch e il proseguimento dell’attività. Raggiunto al telefono Giacomo Cenni, figlio del sindaco di Prato e presidente di “Via Monteverdi”, conferma che le trattative sono vicine alla definizione. Due i possibili partner: un fondo di investimenti italiano specializzato in società di ristrutturazione, e una cordata di imprenditori italiani, provenienti da diversi settori.

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