«Province, salviamo almeno gli uffici». Il Vescovo Simoni la sera dell’8 settembre


Un appello accorato affinché Prato, in questo momento di crisi, non subisca altri colpi con il taglio delle Province. È quello che ha rivolto ieri sera ai pratesi mons. Gastone Simoni dal pulpito di Donatello in occasione della «Madonna della fiera», la festa della città di Prato. Come da tradizione ogni 8 settembre la città laniera si ritrova per rendere omaggio al Sacro Cingolo mariano, la preziosa reliquia custodita nel duomo di Prato. Un evento che anche quest’anno ha richiamato moltissimi pratesi ad assistere al corteggio storico e all’ostensione del Cingolo. «Quando sono arrivato, venti anni fa – ha ricordato mons. Simoni – ho trovato una Provincia bambina e temo che quando me ne andrò lascerò una Provincia morta giovane. La questione dell’abolizione delle Province non è di mia competenza ma mi auguro che la crisi economica e sociale, la crisi del lavoro e della disoccupazione non si aggravino e che Prato non subisca tiri mancini o destri che possano fermarne lo sviluppo». Il Vescovo ha così auspicato «che gli uffici istituiti a Prato grazie alla costituzione della Provincia restino efficaci», altrimenti «sarebbe come tornare indietro». Allo stesso tempo mons. Simoni ha confermato come «Diocesi e Comune intendano mantenere intatta la tradizione della festa della Madonna dell’8 settembre, un giorno di riscoperta della fede». E la speranza per «un ritorno delle persone a Dio Padre» e «un pensiero alla corretta educazione dei giovani» sono state le riflessioni del presule sul significato religioso della festa. E la bellezza di questo momento, sempre molto partecipato e sentito dai pratesi, è stata sottolineata dall’ospite, mons. Luciano Giovannetti, vescovo emerito di Fiesole, chiamato dalla Diocesi a presiedere le celebrazioni: «Commuove vedere questo popolo partecipare alla festa della solenne ostensione».

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