28 Settembre 2011

TAPPA PRATESE PER «L’AUTISMO IN VESPA»


Ha fatto tappa a Prato «L’autismo in vespa», giro d’Italia sulla mitica due ruote promosso da quattro appassionati. Questa mattina sono stati accolti a Opera 22, il ristorante didattico dell’Opera Santa Rita, i partecipanti ad un tour speciale: da Biella alla Sicilia, passando dalle coste dell’Adriatico e del mar Tirreno, in sella alla vespa. Seimila chilometri di strade percorsi in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia. Ma l’intento è ancora più nobile: coinvolgere i vespisti sparsi sulla penisola per sensibilizzare sul fenomeno dell’autismo, un disturbo che colpisce tantissime persone. Non solo, i quattro amici, «pensionati appassionati delle due ruote», come si sono definiti, hanno anche incontrato, per solidarizzare con loro, associazioni e familiari dei ragazzi autistici. Nel giro non poteva mancare Prato, dove da oltre settant’anni esiste l’Opera Santa Rita, tra i primi enti a sostegno di coloro che soffrono questa patologia. Sono circa cento i ragazzi e i giovani adulti del territorio pratese seguiti dall’ente attraverso due strutture, Centro Politano e Villa Nesti, e con servizi ambulatori e domiciliare. Il presidente del Santa Rita Roberto Macrì, insieme all’assessore comunale alla scuola Rita Pieri, a Marco Armellini, direttore del dipartimento salute mentale dell’Asl 4 di Prato, e a rappresentanti di «Orizzonte autismo», associazione pratese che riunisce i genitori di ragazzi autistici, hanno salutato i vespisti e offerto loro il pranzo a Opera 22. Nel ristorante didattico infatti sono impegnati alcuni giovani affetti dalla malattia, impiegati come camerieri. Proprio loro hanno servito il brindisi di benvenuto agli amici arrivati in vespa. «Per noi del Santa Rita – ha detto il presidente Macrì – è un piacere partecipare a queste iniziative, sappiamo bene quanto sia importante portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni, il problema dell’autismo. Purtroppo in crescita». Eva Maggiorelli, presidente di Orizzonte autismo onlus, istituita il giugno scorso, ha parlato addirittura di «un ragazzo su 150 che nasce con problemi di autismo e la nostra associazione è nata proprio con l’intento di seguire le famiglie che convivono quotidianamente con questa problematica, non vanno lasciate sole». L’assessore Rita Pieri, rivolgendosi ai presenti e in particolare ai genitori dei ragazzi autistici, ha ribadito «che il Comune ha presente queste situazioni, non solo dei ragazzi ma anche delle famiglie, e sta facendo la sua parte, ad esempio nella scuola, con i sostegni». Il dottor Armellini ha ricordato come l’impegno della Regione nel campo sanitario abbia permesso da due anni di dare la possibilità alle mamme di fare una diagnosi precoce per capire se il bambino ha qualche tipo di disturbo, in modo da intervenire per tempo.

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