6 Ottobre 2011

Cinque imprenditori lasciano l’Uip
Francesco Grassi (Sifim): “Non tutela i terzisti
da chi opera nell’illegalità”


Dimissioni illustri e rumorose. Cinque imprenditori tessili, tutti contoterzisti, sono usciti dall’Unione industriale, dopo esservi stati iscritti anche per più di 40 anni. Si tratta di Renato Cecchi, titolare della Santo Stefano, tra i vincitori dello Stefanino d-Oro, Francesco Grassi, proprietario della filatura Sifim, Carlo Mencaroni, della Eurotintoria, Gianluca Passini della rifinizione Nuove idee e Marino Gramigni di Fidias. E se quest’ultimo motiva le dimissioni con l’esigenza di tagliare le spese, gli altri imprenditori sono assai critici nei confronti della linea politica dell’Unione industriale. L’associazione è accusata di non ascoltare le necessità dei terzisti, costretti a lavorare con margini sempre più bassi a causa delle pretese dei committenti, in un meccanismo che ha favorito l’illegalità – come spiega Francesco Grassi, per quasi cinquant’anni all’interno dell’Unine industriale, di cui è stato vicepresidente e fino a un anno fa presidente della sezione filatori.
“Io ritengo che l’Unione industriale visto quello che succede sul territorio dovrebbe essere molto più incisiva nel sollecitare gli enti preposti ai controlli contro l’illegalità” – spiega Grassi.
Per illegalità cosa intende? “Intendo la massa delle lavorazioni che non paga i contributi, che ha lavoratori a nero, extracomunitari non segnati, lavoro del sabato retribuito senza segnare. Si parla tanto di illegalità economica cinese, ma i cinesi in questo campo non c’entrano niente. I “cinesi” delle lavorazioni conto terzi siamo noi. Noi pratesi” – conclude Grassi.

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Rigotti Fedora
Rigotti Fedora
12 anni fa

su una cosa hanno piena ragione: non sono cinesi.per il resto mi meraviglia che a queste dimissioni si arrivi soltanto ora. ma quando si sono uniti a quel coro, perchè gli andava bene? quando si trattava di accusare persone ingiustamente, e che non c’entravano niente, dov’erano? dove erano quando il business funzionava e allora tutto era lecito e non illegale?