20 Ottobre 2011

Il denaro atterra e prende il volo da Peretola


Passa sempre più spesso dall’aeroporto di Peretola il denaro diretto in Cina o in arrivo dal paese del dragone verso Prato. Guardia di Finanza ed Agenzia delle Dogane fermano con frequenza quasi quotidiana nello scalo fiorentino persone che cercano di esportare o importare denaro contante in maniera illecita. L’ultimo caso riguarda un iraniano, residente a Bagno a Ripoli e proveniente dall’Iran, che non aveva dichiarato il possesso di  137mila euro in contanti, nascosti nel bagaglio a mano. L’uomo è stato multato di oltre 6mila euro. La normativa impone l’obbligo di dichiarare l’importazione e l’esportazione di somme di denaro pari o superiori ai 10mila euro. Solo nei primi 9 mesi del 2011 la Guardia di Finanza ha intercettato 97 persone che – complessivamente – non hanno dichiarato in entrata o in uscita 2milioni e 800mila euro, violando la norma. In poco più di tre anni e mezzo presso lo scalo fiorentino sono stati intercettati importi per 11milioni di euro non dichiarati secondo i canoni di legge. I trasgressori sono sia italiani che stranieri, soprattutto cinesi, che cercano di trasportare nel loro bagaglio verso la Cina contante non dichiarato oppure che arrivano con le valigie piene di contanti da spendere per l’acquisto di abbigliamento nei pronto moda pratesi. I metodi di occultamento sono disparati: dal classico doppio fondo nella valigia ai pupazzi di peluche imbottiti di banconote o addirittura soldi nascosti nelle spazzole per capelli.

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