24 Novembre 2011

I temporary risorsa per l’economia pratese


Un pubblico qualificato, quello che ha assistito ieri pomeriggio all’incontro, organizzato dalla Provincia, sul progetto integrato ContemPOrary, temporary space e stores. Il pomeriggio, aperto dai saluti dell’assessore provinciale Edoardo Nesi e di quello del Comune di Prato Roberto Caverni, si è articolato attraverso una serie di interventi con il coordinamento attento di Irene Sanesi, madrina del progetto. L’esperto di marketing e comunicazione Edoardo Gori ha illustrato la filosofia e gli obiettivi dei temporary, descrivendone la nascita e lo sviluppo soprattutto dal punto di vista dei possibili utilizzi. Sposato inizialmente da grandi aziende, lo strumento si adatta invece molto bene anche alle piccole e medie imprese, perché permette un contatto diretto con il pubblico a costi accessibili – ha detto Gori – I temporary potrebbero inoltre diventare una sorta di vetrina per nuove e buone idee che ci consentano di uscire dalla crisi. Quindi la parola è andata a Massimo Costa, segretario della società milanese Assotemporary, che in poco tempo è diventata il punto di riferimento per le imprese italiane che vogliono ricorrere a questo strumento per comunicare con soluzioni innovative il proprio brand o promuovere nuovi prodotti. Il temporary fa bene alle città e si adatta ottimamente alle caratteristiche di Prato. Per chi compra tessuto o abiti poter toccare e respirare insieme al prodotto anche la storia del distretto sarebbe un’esperienza unica, ha sottolineato Costa, aggiungendo che l’innovazione consiste proprio nel saper rispondere alle esigenze di cambiamento del mercato e della domanda, sempre più propensi a privilegiare nell’esperienza d’acquisto le componenti emotive, estetiche e di intrattenimento. Francesco Tavanti dell’azienda aretina Melys, che produce maglieria di altissima qualità, ha quindi raccontato come l’esperienza di temporary nelle città d’inverno, per esempio a Milano, sia riuscita a facilitare l’incontro con il pubblico e a dare nuovi impulsi alla produzione. Infine il video intervento del presidente del Museo del Tessuto Andrea Cavicchi ha introdotto il tema dell’utilizzo da parte delle imprese culturali, come musei e teatri, quale strumento dinamico e sostenibile. La comunicazione di contenuti culturali attraverso nuovi canali e le possibilità che i temporary potrebbero offrire in questo senso permetterebbero di dialogare con pubblici diversi non tipicamente museali e anche di entrare in contatto con nuovi sponsor. Irene Sanesi ha cucito il filo degli interventi spiegando al pubblico che attraverso il temporary le aziende affittano spazi anche solo per una settimana, per farsi conoscere o presentare un nuovo prodotto e così entrano subito in contatto con il consumatore. I proprietari di immobili attraverso la rete riescono ad avere i locali occupati praticamente tutto l’anno. Per gli imprenditori pratesi potrebbe essere un’opportunità, ma la rete incentiva anche il doppio binario: aziende pratesi che si fanno conoscere fuori e aziende non pratesi che vengono qui. La ricetta è quella di trovarsi nel posto giusto al momento giusto, ha concluso.

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